ROMA – Il 26 giugno viene celebrata in tutto il mondo la Giornata Internazionale a sostegno delle vittime di tortura. Nonostante l’assoluto divieto legislativo, la tortura non é ancora stata sconfitta e continua a infliggere indicibili sofferenze fisiche e psichiche. Secondo Amnesty International è ancora praticata in 141 Stati: l’82% della popolazione mondiale vive sotto governi che utilizzano la tortura in modo più o meno sistematico per incutere terrore, per distruggere l’identità di chi dissente.

“Purtroppo anche se invisibile, la tortura ogni anno continua a mietere migliaia di vittime.  Basti pensare che un rifugiato su 3 in Italia ha subito torture nel paese di origine o durante il viaggio verso l’Europa. Purtroppo non possiamo in alcun modo immaginare la tortura confinata in un altrove lontano fatto di guerre e dittature.  Neanche l’Italia ne è immune:  i fatti di Bolzaneto e i troppi casi di cronaca ce lo hanno duramente ricordato. L’Italia del resto a tuttoggi non è in grado di perseguirla, perché non ha ancora inserito nel proprio codice penale il reato di tortura. Il testo di legge che dovrebbe introdurlo è ancora impantanato al Senato. Una latitanza ingiustificabile per il nostro Paese” dichiara Fiorella Rathaus Direttrice del Consiglio Italiano per i Rifugiati.

Il prossimo 26 giugno, in occasione della Giornata internazionale contro la tortura, il CIR insieme a “La Mama Theater” e con il supporto dell’ambasciata olandese a Roma presenterà al Festival dei Due Mondi di Spoleto in prima internazionale ANTIGONE in Exilium. Sono previste tre repliche, nella bellissima cornice dell’Auditorium della Stella, il 25 giugno alle ore 21.30 e il 26 giugno, alle ore 18.00 e alle ore 21.30. La regia è realizzata dagli artisti colombiani Bernardo Rey e Nube Sandoval, vincitori della prima edizione del Premio internazionale ‘Ellen Stewart’. Lo spettacolo, che successivamente  sarà portato a New York,  porterà in scena il tema dell’esilio e del viaggio che migliaia di persone sono costrette ad affrontare per raggiungere la salvezza. Una sorta di work in progress che prende spunto dal momento in cui Antigone parte per accompagnare il padre Edipo in esilio. L’opera rappresenta un’Antigone contemporanea, interpretata da Nube Sandoval, persa in un duplice labirinto, quello della sua stirpe e della guerra dei suoi fratelli. Un gruppo di donne e uomini rifugiati in Italia , scelti tra coloro che hanno partecipato in questi anni ai Laboratori di riabilitazione psico-sociale attraverso il teatro che il CIR realizza nei propri interventi di riabilitazione e cura dei sopravvissuti a tortura, compongono il coro. Un lavoro di grande impatto visivo che unisce movimento, video-arte, narrazione, maschere e musica, per riflettere sull’attuale situazione di migliaia di persone costrette all’esilio.

 Il CIR  gestisce dal 1996 interventi che mettono in atto azioni mirate alla riabilitazione dei sopravvissuti a tortura attraverso una prospettiva di lavoro multidisciplinare: gli interventi di tipo sociale, legale, medico, psicologico e i laboratori di riabilitazione si uniscono concorrendo alla realizzazione di un positivo percorso di riabilitazione e integrazione. Nel corso di 20 anni abbiamo assistito 4.000 persone sopravvissute a torture.  

 
 
 
 

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