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Rotary, cinque chef uniti per la mototerapia dei bambini con autismo

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Una cena per la mototerapia. Si chiama “La Notte dei Desideri” e non è un caso. Cinque grandi chef stellati e medaglie d’oro saranno uniti da un unico intento: la solidarietà. Sì, perché durante la cena di beneficenza organizzata dal Rotary Club Campania-Napoli e in programma venerdì 23 febbraio alle 20 presso il Casale dei Baroni a Santa Maria a Vico (viale Tenente Alberto Puoti, 29), in provincia di Caserta, sarà donata una moto all’associazione “La MotoTerapia” impegnata con bambini e ragazzi autistici: il motoveicolo sarà, infatti, fondamentale per consentire ai volontari di continuare la loro attività di sostegno ai minori con autismo e disabilità. Si tratta inoltre di un mezzo alimentato con energia elettrica, ecologica e funzionale. “Dalla sinergia e dalla maestria di cinque chef pluripremiati nasceranno piatti in grado di emozionare anima e palato – spiega il presidente Rotary Club Campania-Napoli, Cristiano Capurro (nella foto) – Oltre al momento di convivialità riusciremo ad acquistare una motocicletta elettrica. Non solo. Contiamo di finanziare a breve altri oggetti utili per le terapie”.

Per l’evento solidale giunto alla settima edizione ai fornelli e in cucina si ritroveranno la medaglia d’oro “culinary & Pastry Art” Simone De Stefano con Mario Affinita  del “Don Geppi” di Sant’Agnello, Domenico Iavarone “Zest” del Grand Hotel La Favorita di Sorrento, Salvatore Iazzetta del “Rear” di Nola, Giuseppe Mascolo pastry chef Winner “Panettone World Championship” della pasticceria “Mascolo” di Visciano. “Da sempre il mondo delle due ruote è, per gli appassionati, anche sinonimo di buona cucina – dice Antonio Capone, presidente dell’associazione “La MotoTerapia” – ma quella che racconteremo il 23 febbraio è una storia diversa in cui si incontra da un lato l’armonia dei sensi e dall’altro un futuro migliore da regalare ai bambini della nostra associazione”. All’unisono il messaggio degli chef in vista della serata benefica: “Dietro uno chef c’è sempre prima un uomo che, oltre che preparare da mangiare, ha una sensibilità umana che gli permette di contribuire a iniziative che lo portano a donare”.

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