Ripartono, anche quest’anno, le giornate di prevenzione oculistica, “GlaucomaDay”, di AIRO Onlus, dedicate allo screening di una patologia dell’occhio, largamente diffusa e particolarmente inficiante, quale il glaucoma. Sabato 26 febbraio e sabato 5 marzo, a Qualiano, in Piazza Gabriele D’Annunzio, presso l’Ambulatorio Oculistico AIRO, il team di medici volontari dell’Associazione Italiana Rinnovamento in Oculistica eseguiranno la misurazione gratuita della pressione oculare, unico strumento per la diagnosi del glaucoma, seconda causa di cecità tra la popolazione italiana.
Sono circa 1 milione le persone affette da questa patologia in Italia, di cui la metà non sa di averla. Chi è affetto da glaucoma, infatti, nella maggior parte dei casi non accusa sintomi di alcun genere. L’appellativo di “silenzioso ladro della vista” inquadra benissimo la natura infima di questa malattia, che si palesa, con una riduzione della vista periferica, dolore, emicranie e nausee, quando ormai è troppo tardi, quando il nervo ottico, che trasmette le informazioni visive al cervello, è ormai compromesso. Proprio per questo, se non preventivamente individuato, tramite il controllo periodico della pressione intraoculare, e non dovutamente trattato, il glaucoma può portare a cecità irreversibile. La buona pratica della prevenzione è ormai entrata nell’agenda di molti italiani, e questo si evince anche dagli ottimi risultati che sta dando nella cura di questa patologia. La tecnologia permette, ormai da molti anni, l’individuazione precoce dell’insorgere del glaucoma. tramite l’utilizzo di un’apparecchiatura diagnostica, il tonometro, che rileva la misurazione della pressione dell’occhio in pochi secondi, senza arrecare alcun fastidio. Un gesto apparentemente insignificante che però può salvare la vista. La tecnologia salvavita, o in questo caso salvavista, a disposizione di tutti, non è sufficiente se non supportata da un’adeguata cultura della prevenzione, dalla conoscenza delle malattie diagnosticabili, e dei disagi e dei pericoli che può comportare ignorarle. Uno studio epidemiologico di fine secolo scorso, realizzato in Italia, scatta una fotografia molto incoraggiante se confrontata con i dati di oggi: solo il 13% degli affetti da glaucoma aveva già avuto la diagnosi, mentre l’87% era ad elevato rischio cecità senza saperlo, e solamente per mancanza di una diagnosi. Un’immagine questa, che ci racconta come la cultura della prevenzione si sia diffusa considerevolmente in questi decenni, con un’aumento importante del numero di casi individuati. D’altronde, nessuno vorrebbe perdere un bene prezioso come la vista per una malattia facilmente curabile come il glaucoma.
di Valerio Orfeo