ROMA – “Dopo tanto parlare mi aspettavo qualcosa di più anche sulla pubblicità. È comunque un primo passo a cui diamo il benvenuto”. Lo ha detto il presidente della Consulta nazionale antiusura ‘Giovanni Paolo II’ Onlus, monsignor Alberto D’Urso, in un’intervista a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche della Cei, commentando il decreto dignità approvato dal Consiglio dei ministri in cui è presente una stretta alla pubblicità sul gioco d’azzardo.
“Il documento – ha aggiunto monsignor D’Urso – va però approfondito perché all’articolo 8 viene aggiunto un nuovo comma, il numero 5, non previsto che cede alle richieste delle società di gioco e azzardo, escludendo alla nuova normativa i contratti in vigore. Questo non è un buon segno. Le persone che guardano al loro profitto si sono date da fare per difendere i propri privilegi. Il divieto di pubblicità per noi è il minimo sindacale”.
“L’azzardo – ha concluso  D’Urso –  non è buon prodotto. Il mondo politico non può continuare su questa strada. Una sana economia non è legata alla presenza dell’azzardo. Non lo chiamo assolutamente gioco perché non socializza niente”.

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