ROMA – Bisogna lavorare ancora molto perché la partecipazione dei cittadini alle politiche sanitarie diventi effettive ad efficace. La partecipazione civica rappresenta un elemento strategico del Servizio Sanitario Nazionale ma esistono ancora barriere che impediscono ai cittadini di apportare contributi alle diverse fasi di cui si compone il ciclo delle politiche pubbliche. Da questo assunto muove il progetto “Consultazione sulla partecipazione civica in sanità”, realizzato da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, con il contributo non condizionante di Novartis. Obiettivo: “Qualificare le pratiche di democrazia partecipativa favorendo un maggior empowerment e coinvolgimento dei cittadini nell’ambito sanitario”, spiega l’associazione.
Il punto di partenza è che “negli ultimi anni hanno iniziato a farsi strada alcuni processi di coinvolgimento dei cittadini, ma molta strada c’è ancora da fare perché la partecipazione dei cittadini alle politiche sanitarie divenga fattiva ed effettiva”. Da qui la ragione del progetto, che porterà a realizzare un documento con indicazioni operative per superare gli ostacoli alla partecipazione, utile a tutti coloro che sono chiamati a qualificare la partecipazione civica in sanità.
Nel biennio 2018-2019 il progetto si articola in quattro fasi, che prevedono la costituzione di un comitato scientifico, l’analisi dello scenario esistente, l’indagine qualitativa sulle pratiche di democrazia partecipativa e un evento di consultazione con il diretto coinvolgimento di un centinaio tra referenti civici, delle istituzioni e stakeholder rilevanti. A partire da oggi, Cittadinanzattiva avvia dunque l’indagine qualitativa con l’obiettivo di raccogliere e analizzare le pratiche di democrazia partecipativa attivate lungo l’intero ciclo delle politiche pubbliche al fine di individuarne i punti di forza e le criticità.
“La partecipazione dei cittadini è l’ingrediente indispensabile per qualificare le politiche socio-sanitarie pubbliche. Non è un vezzo o un modo come un altro per generare consenso o tacitare possibili proteste, ma una necessità reale che serve innanzitutto alle nostre amministrazioni per creare servizi su misura e rispondenti ai reali bisogni e priorità delle persone – commenta Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva – La partecipazione civica non si limita a dare trasparenza alle scelte, ma concorre ad esempio a identificare i bisogni e definire le priorità, a ridurre il rischio di decisioni errate, a misurare i risultati e ad implementare le decisioni assunte. Valorizzare il protagonismo dei cittadini è una opportunità da cogliere per le amministrazioni e non una cosa di cui aver paura. E’ indispensabile a maggior ragione in questo momento storico, che chiama le istituzioni ad assumere decisioni su aspetti vitali come l’erogazione delle cure, il mantenimento della salute delle persone e la tutela di un bene comune come il nostro Servizio Sanitario Nazionale”.

di Danila Navarra

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui