LECCE. La scoperta della truffa avvenuta nei giorni scorsi ai danni di alcuni cittadini leccesi, porta alla ribalta un problema che si ripete da anni. Falsi volontari si presentano nelle case dei cittadini, che ignari dell’inganno e spinti dal senso di solidarietà, donano delle cifre di denaro. In cambio ottengono una ricevuta che non ha alcun valore fiscale, né legale. Adesso, per rendere più credibile la raccolta fondi i truffatori hanno ideato un meccanismo ben congegnato: annunciano per telefono la visita del “volontario”, i nomi delle associazioni che promuovono sono sempre molto affini alle associazioni reali che magari da anni sono impegnate nella tutela dei diritti delle persone più fragili.
LA DICHIARAZIONE – “Nessuna associazione che faccia il volontariato vero – chiarisce Luigi Russo, presidente del Centro Servizi Volontariato Salento – quello fatto di impegno, abnegazione e spirito solidale, manda i propri delegati per raccogliere fondi porta a porta. Gli unici modi che hanno le vere organizzazioni di volontariato per chiedere un sostegno è la raccolta fondi attraverso l’organizzazione di manifestazioni o campagne informative o attraverso le quote sociali o, ancora, tramite sovvenzioni pubbliche o private”. “Da anni – ribadisce Russo – come Centro servizi siamo impegnati su tutto il territorio per valorizzare il volontariato vero, quello fatto dalle azioni solidali comuni di tanti cittadini, impegnati e seri. Da anni sosteniamo la crescita culturale del mondo associazionistico locale, consapevoli che stare dalla parte di chi fa più fatica sia l’unico modo per costruire comunità solidali e più umane. Per questo vogliamo denunciare con forza chi specula alle spalle del volontariato autentico. Chiediamo alle istituzioni in particolare i Comuni di aumentare i livelli di vigilanza”.
I CONSIGLI – Tutti i cittadini che sono raggiunti a casa devono immediatamente avvertire le associazioni e le forze dell’ordine, che tramite una semplice ricerca nell’Anagrafe unica delle Onlus (gestita dalle Agenzie delle entrate) o nei registri regionali delle associazioni di volontariato, controllano la reale esistenza dell’associazione; in caso contrario faranno partire le indagini necessarie per identificare i truffatori. Chi volesse dare il proprio contributo deve sempre informarsi presso la sede dell’associazione di riferimento.
di Francesco Heigel