green-economyROMA – Nel mondo delle Piccole e medie imprese la sensibilità al tema della sostenibilità cresce rispetto agli anni passati. È l’indagine portata a termine da Eurobarometro che lo attesta, facendo emergere che nelle Pmi (Piccole e medie imprese, ndr) sono state adottate misure per garantire una produzione più green e attenta all’ambiente. Le notizie di Eurobarometro riguardano lo scarto tra il 2012 e il 2013, decisamente positivo e volto a una crescita sempre maggiore prevista per gli anni a venire.  Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea e responsabile per l’Industria e l’imprenditoria sostiene: «Le PMI stanno raccogliendo la grande sfida posta dal passaggio ad un’economia più verde, dobbiamo tuttavia sostenere maggiormente i loro sforzi, in modo che possano trarre vantaggio dalle possibilità non sfruttate di ridurre i costi».
I NUMERI PER L’AMBIENTE – L’indagine svolta da Eurobarometro è stata condotta telefonicamente su 500 imprese. Stando al rapporto il 42% delle Pmi hanno assunto rispetto al 2012 almeno un dipendente che si occupasse della sostenibilità e delle nuove tecnologie in fatto di salvaguardia. I dipendenti assunti a tali scopi sono a tempo parziale o a tempo pieno, ma risultano essere il 5% in più rispetto all’anno precedente. Ancora, il 90% delle imprese si sono adoperate per uno smaltimento rifiuti più effettivo e consapevole, cercando di ridurre il quantitativo degli scarti prodotti, adoperandosi anche nel riciclo dei materiali, sia all’interno dell’industria stessa o presso terzi. Il 51% delle imprese ha inoltre adottato la commercializzazione di prodotti con caratteristiche ambientali sosteninili, come la produzione o l’etichettatura biologiche.
PMI PER UN FUTURO SOSTENIBILE – La pubblicità è l’anima del commercio, ma ciò che rende vivo il mercato è la competizione: per far sì che tale presupposto si realizzi occorre mettere in condizioni le Piccole e Medie Imprese di poter attutire i costi nel campo della produzione green. Secondo il rapporto, il 25% offre prodotti o servizi ecologici mentre il 60% intende farlo nei prossimi 2 anni. Ma la domanda deve essere adeguata alla produzione di prodotti che seguano delle leggi di sostenibilità nel loro processo di creazione. Domanda che ancora risulta insufficiente, almeno in Italia e che ha bisogno di essere educata e sensibilizzata.
 

di Claudia Di Perna

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