Tremila metri quadrati di terreno fertile con vista sul Monte Somma, 15 lotti, trasformati in orti sociali col progetto “Fare comunità” promosso dalla Fraternità della Santa Croce di San Benedetto, proprietaria di un Fondo agricolo in via Santa Maria delle Grazie a Palmentola a Somma Vesuviana. La Guida della Fraternità, Aniello Tuorto Jossa e l’assistente ecclesiastico don Nicola de Sena hanno messo gratuitamente i lotti a disposizione delle persone che ne hanno fatto richiesta rispondendo al bando di assegnazione. Ogni lotto è di circa 80 metri quadri e saranno predisposti tutti i servizi necessari a consentire la coltivazione. 
“Nelle nostre città si sta tornando alla coltura dell’orticello, in chi vive tra cemento e traffico, soprattutto nelle giovani coppie, sta riemergendo la volontà di volersi coltivare le proprie cose e avere così ortaggi a km 0”, spiega don Nicola De Sena che è anche sacerdote in diverse chiese della città e segue anche la Caritas sommese, cui andranno una parte dei prodotti coltivati: un modo concreto per continuare ad aiutare gli altri. Da generosità altra generosità. “La fraternità ha deciso di prendere questo terreno dividerlo in questi lotti e assegnarli, quasi la totalità di ciò che coltivano andrà a loro e una parte  la si condivide anche per sopperire alla necessità delle persone più bisognose”, aggiunge, “Un orto sociale che permetterà di riprendere la dimensione contadina delle nostre terre vesuviane che sono state, forzatamente, industrializzate e poi darà la possibilità di vivere la condivisione. Chi, infatti, ha ottenuto il lotto farà parte della Fraternità e quindi anche di questa dimensione comunitaria, noi prevediamo momenti per stare insieme per progettare e ritrovare anche il gusto di creare comunità”.
Un’idea nata da Tuorto Jossa e accolta subito con entusiasmo da don Nicola. “Quando Jossa mi ha parlato di questo progetto mi è subito piaciuto”, afferma don Nicola, “anche perché ha toccato una mia corda personale, da bambino e da ragazzo quando terminava la scuola andavo in campagna con mio nonno. Ho sempre considerato quella in campagna una bella dimensione, mi dispiace non avere più il tempo per farlo, ma è una pratica che consiglio e sono convinto che sia utile per più motivi. Se le persone ci portano i figli, per esempio, potrebbero insegnargli diversi valori oggi quasi perduti, come  quello della pazienza, della perseveranza e del fatto che il tempo è un tempo lento e quindi bisogna avere la capacità di saper attendere e vivere gli imprevisti, perché quando si coltiva non tutto va sempre per il verso giusto e anche le condizioni atmosferiche possono non essere clementi. Questo può aiutare a sconfiggere la cultura della fretta e del nervosismo, che oggi incombono, del tutto e subito e quindi mi è piaciuto così tanto il progetto che ho voluto condividerlo nelle parrocchie del decanato ( De Sena a luglio è stato nominato dal vescovo di Nola Francesco Marino  nominato decano per il Sesto decanato, ndr) dunque a Somma e Sant’Anastasia”. Infine la presenza degli orti in quel quartiere sarà un modo per creare aggregazione con gli abitanti della zona. “Gli appezzamenti in questione si trovano alle spalle della piccola chiesetta dedicata alla Madonna delle Grazie e quindi potremo usare anche quelle stanze come luogo d’incontro”, conclude don Nicola. Con un  insegnamento: tornare alla terra per riscoprire i valori di un tempo. 
di Gabriella Bellini

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