ROMA. “Farli ammalare non ci farà guarire”. E’ lo slogan che la LAV porta nelle piazze italiane il 23 e 24 marzo insieme con l’uovo di cioccolata “più buono che c’è”. L’associazione animalista contro la vivisezione promette che ce la metterà tutta per: fare riconoscere agli animali tutti i diritti come esseri viventi e non come cose; fermare la vivisezione e investire in metodi alternativi; garantire sempre più tutela sia per gli animali domestici che per quelli selvatici; fermare tutti gli spettacoli con gli animali. LAV ricorda come quella della sperimentazione sugli animali sia un pratica crudele che costringe milioni di esemplari ogni anno a morire di dolorosissime malattie pur di testare cosmetici, farmaci e detersivi. Inoltre una sempre crescente parte dello stesso mondo scientifico considera i risultati delle sperimentazioni sugli animali inutili e fuorvianti. Come ricorda la biologa Michela Kuan, responsabile nel campo della vivisezione per la LAV: “Non esiste una sperimentazione buona: gli animali destinati alla vivisezione sono trasportati e catalogati come merce deperibile vivendo la loro breve esistenza nel terrore, tra sofferenza e agonia. Vedere queste atrocità come evoluzione della ricerca è immorale e totalmente ingannevole. L’Italia non può e non deve perdere questa occasione per dare una svolta importante sul piano scientifico ed etico alla ricerca, a vantaggio della salute di tutti”.
di Mirella D’Ambrosio