NAPOLI – Bambini, mamme, uomini, sindaci, assessori, cani, gatti, saltimbanchi, musici, rom, migranti, abitanti e visitatori. Sono tutti orgogliosamente cittadini coloro hanno festeggiato il Carnevale di Scampia e Scampia, domenica 7 febbraio.
GRIDAS – Ideato dal compianto Felice Pignataro, il pittore poetico che negli anni ’80 decise di colorare con meravigliosi murales un quartiere grigio e privo di un’identità condivisibile, il corteo di carnevale è ormai parte dell’immaginario collettivo partenopeo. Organizzato per il 34° anno consecutivo dal GRIDAS, Gruppo di Risveglio dal Sonno è partito da via Monte Rosa 90/b, Ina Casa; per passare per il Largo Battaglia dove si è tenuto il falò dei simboli negativi, per poi procedere fino al Lotto P e poi fino al Campo rom dove si è concluso con il concerto degli ‘o Rom . Si è svolto tra palazzine popolari, fotografi, tamburi e serenate ai balconi a cui erano affacciati i residenti, per un giorno, protagonisti di un evento che racconta l’impegno annuale delle tante associazioni e cooperative del territorio.
PIGNATARO – «Credo in un lavoro quotidiano, avendo fatto scuola 28 venti anni con Felice e avendo capito che o stai con i ragazzini tutti i giorni o non ci stai», ha spiegato Mirella Pignataro, responsabile del Gridas e moglie di Felice. Il tema di quest’anno, dall’essenza antirazzista, è stato “Continenti e Contenuti ovverossia la deriva degli Incontinenti. Aspettando la Pangea”. Ed è proprio “Pangea” il termine più adatto a descrivere l’armonia che ha avvolto questo carnevale di cartone, di biciclette, di sorrisi, di stupore, di sudore, di pace.
di Alessandra Del Giudice