ROMA – Siamo, tristemente, tra gli ultimi nella classifica europea sul benessere dei bambini. Il Bel Paese si colloca, infatti, al 22esimo posto su 29, alle spalle di Spagna, Ungheria e Polonia. La situazione è migliore soltanto rispetto a paesi come l’Estonia, la Slovacchia e la Grecia. Lo dice il rapporto Unicef “Benessere dell’infanzia nei paesi ricchi”, che fotografa la situazione dell’infanzia nei diversi paesi tra il 2009 e il 2010.
In particolare, per quanto riguarda il benessere materiale, il nostro paese è al 23° posto su 29, su salute e sicurezza siamo al 17°, sull’istruzione al 25°, sui comportamenti e rischi al 10° e sulle condizioni abitative e ambientali al 21°. Insieme agli altri paesi dell’Europa meridionale (Portogallo, Grecia e Spagna) l’Italia si trova nella terza fascia più bassa della classifica sulla povertà infantile relativa, con il 17 per cetno dei bambini sotto la soglia di povertà. Inoltre il reddito mediano delle famiglie in cui vivono questi bambini poveri è il 31 per cento inferiore rispetto alla soglia di povertà prestabilita Questo conferisce all’Italia uno dei più ampi divari della povertà infantile tra i paesi industrializzati.
Il nostro paese ha il più alto tasso di Neet (notin education, employment or training) di tutti i paesi industrializzati, dopo la Spagna, con l’11% dei giovani che non sono iscritti a scuola, non lavorano e non frequentano corsi di formazione. In compenso, il bullismo si è ridotto del 60 per cento dall’inizio del 2000: in nostro è il paese industrializzato che registra il tasso più basso di bambini che hanno subito atti di bullismo (11%). L’Italia ha la quarta percentuale più bassa per gravidanze in età adolescenziale, il quarto tasso più basso di abuso di alcol, ma si classifica al 22esimo posto per il tasso di fumo tra adolescenti. Ha il più basso tasso di mortalità infantile in Europa meridionale (9° posto). Inoltre occupiamo il 24° posto per i risultati scolastici conseguiti, prima di Spagna e Grecia. Ha il sesto posto per il tasso di iscrizione prescolare alla pari con la Norvegia, ma occupa il 22° posto per la partecipazione a forme di istruzione superiore.
di redezione web