ROMA. E’ la risposta di Legambiente all’ annullamento della settimana della cultura 2013 da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che ha sospeso per il momento l’ormai storica settimana primaverile di apertura gratuita dei luoghi statali dell’arte. Inoltre, alla settimana della bellezza, che si celebra dal 13 al 21 aprile, hanno aderito ARCI, INU e Fillea CGIL. “La controproposta dell’associazione ambientalista – che prevede eventi culturali e visite guidate lungo tutta la Penisola per approfondire la conoscenza del territorio e dei suoi caratteri identitari – intende anche “sottolineare al nuovo governo l’assoluta necessità di un’inversione di tendenza rispetto ai tagli finanziari fatti in questi ultimi anni alla cultura e quella di una nuova governance dei beni culturali” spiega Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente. Una diversa politica per i beni culturali di cui Legambiente delinea le caratteristiche nel disegno di legge sulla bellezza che ha predisposto e per il quale ha già raccolto la sottoscrizione di circa quaranta nuovi parlamentari e di alcuni sindaci e amministratori, oltre al sostegno di settanta personalità del mondo della cultura, dello spettacolo e della società civile. “Partendo dalla considerazione che la bellezza è la principale caratteristica che il mondo ci riconosce – prosegue Rossella Muroni – riteniamo che la chiave per immaginare un’altra Italia oltre la crisi sia proprio ragionare sulla bellezza, costruire dei contesti territoriali in cui cittadini e istituzioni si confrontino su questo. La proposta di legge intende essere uno stimolo per gli amministratori ad inaugurare una nuova fase politica che sappia sviluppare la crescita del paese incentrandola sulla qualità delle città, del paesaggio, la lotta all’abusivismo e al consumo di suolo, le opere pubbliche, l’ambiente, la coesione delle comunità”. Così la settimana della bellezza sarà un viaggio attraverso le numerose qualità italiane, che vanno riconosciute e riscoperte dalle comunità che le custodiscono,  tutelate dalle istituzioni e inserite all’interno di processi economici virtuosi capaci di valorizzarli.  Un grande patrimonio composto, tra l’altro, da 47 siti UNESCO, circa 4700 musei, 12.405 biblioteche, 19.436 teatri e circa 8mila comuni di cui l’80% è stato fondato prima dell’anno mille.

di Mirella D’Ambrosio

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