ROMA. Quasi quattrocento bambini hanno perso la vita in modo violento in Siria negli ultimi dieci mesi, dall’inizio della rivolta conto il presidente Bashar al-Assad. Altri 400  minori sono stati arrestati. A denunciarlo è la portavoce dell’Unicef, Marixie Mercado.
MINORI VITTIME DI TORTURE – Dal marzo 2011 a gennaio è stata compiuta una strage di bambini. E non solo: «Abbiamo notizia di bambini arrestati arbitrariamente, torturati e abusati sessualmente durante la loro detenzione», ha dichiarato il portavoce dell’Unicef, Marixie Mercado. «Negli ultimi giorni i bombardamenti intensi delle forze governative nei quartieri civili di Homs hanno causato senza alcun dubbio nuove sofferenze ai bambini», ha aggiunto. L’Unicef non ha accesso a queste zone, è stato spiegato. «Ma alcune notizie credibili, che arrivano in particolare da media internazionali presenti a Homs, ci dicono che ci sono bambini in preda alle violenze», ha sottolineato  Mercado.
RITIRO AMBASCIATORI – A fine novembre l’ONU aveva reso pubblico uno scioccante rapporto sulle violenze commesse dai militari siriani anche su bambini in tenera età, definite come veri e propri «crimini contro l’umanità». Il 19 dicembre l’Assemblea Generale dell’Onu ha adottato la Risoluzione 133/2011, che chiede con forza al regime di Damasco di cooperare con la Commissione internazionale indipendente di inchiesta sulla Siria e di cessare le continue violazioni dei diritti umani nel Paese. Di fronte alla crisi diplomatica è arrivata la replica: chiusa l’ambasciata americana e richiamati alcuni diplomatici dell’Unione europea, anche il ministro degli esteri  italiano, Giulio Terzi, ha richiamato a Roma per consultazioni l’ambasciatore italiano a Damasco, Achille Amerio. L’ambasciata italiana, rende noto la Farnesina, resta aperta nella capitale siriana per garantire assistenza ai connazionali presenti nel paese e seguire gli sviluppi della crisi in atto.
http://www.unicef.it/ (TERZO SETTORE: il sito dell’Unicef)

di Luisa Corso 

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