NAPOLI. «Questa è la città dei diritti», ha esordito il sindaco Luigi De Magistris sul palco del lungomare liberato allestito per il Napoli Made in Pride. Perché Napoli c’è stata davvero a supportare la parata per i diritti della comunità LGBTQI in occasione della manifestazione e non ha disatteso le speranze e le previsioni degli organizzatori. Caronte e i suoi 40° C non sono stati sufficienti a intimidire cittadini e testimonial: sin da Piazza Cavour tutti gli ospiti famosi del Pride hanno guidato la parata per le vie del centro. A tenere alto lo striscione dallo slogan «Amare, Volare, Sposare» ci hanno pensato la madrina Ornella Muti, Fabio Canino, Maria Mazza, Vladimir Luxuria, Naike Rivelli, Lina Carcuro insieme a Carlo Cremona di I – KEN, l’assessore alle Pari Opportunità Giuseppina Tommasielli e lo stesso sindaco De Magistris.
LA PARATA. L’allegria dilagante della sfilata ha coinvolto chiunque, superando ogni remora o pregiudizio. «Da Napoli dovrebbero imparare tutti» spiega l’attore e conduttore Fabio Canino. «I napoletani sanno cosa vuol dire essere discriminati a causa dei pregiudizi che li coinvolgono. Ho scelto di partecipare soltanto al Pride napoletano proprio perché questa città è davvero pronta ad fare un passo avanti, in nome del progresso e della civiltà».
I PROGETTI FUTURI. Il registro delle unioni civili è stato inaugurato da poco e il capoluogo campano può vantare il pregio di averlo istituito prima di molti altri. Ma la voglia di continuare a lottare non è ancora esaurita, e si pensa al prossimo obiettivo: la maggiore tutela da parte dello stato italiano con la formulazione di una legge che punisca i reati commessi per omofobia e transfobia. E, infine, il sogno: «Oggi festeggiamo un grande risultato con il registro, ma nel nostro slogan c’è anche la parola “sposare”» dice Cremona al folto pubblico che ha raggiunto via Partenope. «Chiediamo alle istituzioni che possa essere riconosciuto alla comunità LGBTQI il diritto di potersi sposare e coronare un sogno che non è soltanto di pochi, ma appartiene a tutti. ».

di Claudia Di Perna

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