1462958_682061018485207_209708274_nRAVENNA – Un nuovo negozio apre a Faenza, “La Bottega della Loggetta”, un negozio speciale. Vende prodotti solidali, prodotti tipici di piccole aziende locali come vini, miele, legumi, farine e conserve, tutti biologici e a km zero, ma la vera specialità del negozio e che è interamente gestito da ragazzi con deficit intellettivi. Una bottega-laboratorio, un’opportunità educativa per lo sviluppo del potenziale cognitivo affettivo e relazionale dei ragazzi disabili.
PIU’ AUTONOMIA PER I DISABILI – Si tratta di un progetto partito due anni fa, lanciato dalla cattedra di Pedagogia Speciale dell’Università di Bologna seguita dal prof. Cuomo, in collaborazione con l’associazione Genitori Ragazzi Down di Faenza. I ricercatori hanno analizzato che l’estrema variabilità di accadimenti e l’imprevedibilità degli stessi all’interno di un negozio, forniscono potenza alla formazione, risultando un ambiente ricco di opportunità formative sia sul piano relazionale sia su quello della socializzazione e degli apprendimenti per questi ragazzi. I ragazzi sono organizzati e seguiti da due operatori, che sono stati assunti dall’associazione genitori, che seguiranno le direttive tecniche del progetto, messo su dall’università. Nel negozio ognuno ha proprie responsabilità e competenze. La bottega, in realtà è il punto di arrivo di un progetto più ampio, che, iniziato circa due anni fa, è la sintesi e anche il campo d’azione della ricerca universitaria bolognese per dimostrare che l’autonomia della persona disabile è possibile. Nello specifico, il professor Nicola Cuomo, del Dipartimento di Scienze dell’Educazione”Giovanni Maria Bertin” dell’Università di Bologna, ha proposto alle famiglie un percorso stimolante di ricerca e di messa in discussione attraverso un metodo. L’obiettivo è sviluppare e rendere concreto il progetto di vita della persona disabile e sostenere, fin dove sarà possibile, l’inserimento lavorativo, da cui una vita autonoma e indipendente.
ZERO CONTRIBUTI DALLE ISTITUZIONI – Il Progetto, ben condiviso fin da subito con tutta la città, con gli enti (amministrazione, servizi sociali, Coop Adriatica), è stato sostenuto dalle associazioni di volontariato che lavorano sul territorio nell’ambito della disabilità, Comitato Genitori La Serra, l’Associazione GRD di Faenza e l’associazione Emozione di Conoscere. «Porsi l’incognita, ricercare la soluzione dei problemi, perché dalla soluzione dei problemi arriva l’autonomia – sottolinea il prof. Nicola Cuomo- Mettiamo in grado il ragazzo disabile durante il percorso delle sue attività di diventare una persona che da una parte apprende e da una parte propone. L’obiettivo è il superamento delle formule prettamente assistenzialistiche». Di assistenza o di contributi dalle istituzioni, intanto, questo progetto non ne ha assolutamente beneficiato. Nessun assistenzialismo, la Bottega è interamente sostenuta dalle famiglie dei ragazzi disabili, con una reale ipotesi di costi, a regime, di circa 60 mila euro all’anno.

di Paola Amore

 

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