foto (2)TRAPANI. I pescatori vogliono continuare a pescare con metodi che hanno un minimo impatto ambientale, come fanno da generazioni, e chiedono appoggio da chi può chiedere e fare controlli per fermare la pesca illegale. Cosi ieri son saliti a bordo dell’Artic Sunrise di Greenpeace. Infatti, dopo due giorni a Trapani, l’Arctic Sunrise è partita per le Isole di Egadi, dove si trova la più grande area marina protetta d’Europa. “Insieme all’amministrazione abbiamo organizzato un workshop a bordo per parlare dei problemi della pesca artigianale locale. All’ancora fuori dal porto di Favignana,i nostri ospiti ci hanno raggiunto in gommone” raccontano gli attivisti. Per Greenpeace il 40% del mare dovrebbe essere tutelato con riserve marine, mentre il restante 60% dovrebbe prevedere solo attività di pesca sostenibile. “Tutto questo è possibile? Vogliamo scoprirlo nel corso del nostro workshop. I pescatori di Favignana ci rispondono di si, con nostra grande sorpresa nessuno è contro l’istituzione dell’Area marina protetta, anzi ci dicono che alcuni di loro ne sono stati proprio i promotori – continua il gruppo di volontari di Greenpeace – Per loro la ragione è semplice: in questo modo si possono tutelare la risorse, stabilire regole precise per evitare la pesca distruttiva in aree sensibili e garantire ai piccoli pescatori locali la sopravvivenza”.

di Mirella D’Ambrosio

 

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