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NAPOLI. «Portare un sorriso in un reparto dove è davvero difficile ridere». Così Emanuele, geologo di 36 anni, di Ottaviano, descrive l’attività principale di “Diamo una mano”, movimento di volontariato, fondato da lui nel 2008. Emanuele ha iniziato da solo nel reparto di oncologia pediatrica del primo Policlinico di Napoli, aveva un blog in cui descriveva la vita di quella sezione dell’ospedale evitando la crudezza della malattia. «Ho visto che era molto seguito – racconta – e ho pensato di poter fare di più». Un po’ per caso, dunque, si fa promotore di un movimento che conta, oggi, 30 volontari e migliaia di persone che seguono le attività e leggono il suo blog.
DONATO UN MACCHINARIO. «Viviamo il reparto – racconta Emanuele – 4 giorni a settimana e spesso restiamo fino a mezzanotte. Organizziamo tornei di play – station, realizziamo molti progetti, come quello di musica che dà la possibilità a ogni bimbo, durante il ricovero, di imparare a suonare uno strumento, grazie alle lezioni di un maestro». “Diamo una mano” non si occupa solo dei piccoli assistiti; cerca anche di alleggerire i genitori, sostenendoli moralmente e nelle difficoltà economiche. Una volta al mese, poi, il reparto si trasforma in un salone per le acconciature, dove Berta, armata di spazzola e phon, s’improvvisa parrucchiera e fa la messa in piega a tutte le mamme. L’associazione fa molto altro, sabato scorso ha consegnato un misuratore di parametri vitali. «Lo strumento – dice Emanuele –  serviva all’ospedale, l’ho comprato in 13 ore, grazie ad una grossa donazione, ma anche all’aiuto di tanta altre persone, tra cui quella dei frati del monastero di Santa Chiara. Hanno dato 180 euro, che per loro sono davvero molti. La cosa bella – aggiunge- è la solidarietà di tanti che si fidano di noi e delle nostre iniziative». Emanuele ha, infatti, semplicemente messo un annuncio su facebook, con il preventivo di 3100 euro.  «Ho chiesto – racconta – se qualcuno poteva procurarlo a meno. Lo spirito di “Diamo una mano” è proprio questo non ci sono gerarchie. Così abbiamo trovato chi ce lo vendeva per 2mila euro e siamo riusciti a comprarne due». L’altro misuratore, i volontari lo consegneranno tra qualche settimana.
SANGUE E MIDOLLO OSSEO. Tutto è fatto nella massima trasparenza: le entrate e le uscite dell’associazione sono pubblicate su facebook. I benefattori, inoltre, seguono tutte le fasi: dalla donazione alla consegna. «Per questo siamo credibili – spiega Emanuele – in ospedale si meravigliano. Un po’ di tempo fa mi hanno telefonato che gli serviva un letto antidecubito e sono riuscito a procurarlo in 6 minuti. A raccontarlo non ci si crede».  “Diamo una mano” si occupa anche della promozione della donazione di sangue e di midollo osseo, quella fatta negli ospedali, però. «Diffidate – raccomanda Emanuele – delle associazioni onlus, con le loro camionette all’esterno dei centri commerciali, che per ogni sacca di sangue prendono come “rimborso spese” 80 euro. Sul sito www.diamounamano.it – conclude – abbiamo pubblicato un elenco di tutti i centri abilitati del servizio sanitario nazionale. Donate in uno di questi siti, solo pochi minuti potrebbero servire a salvare la vita di qualcuno».
 
PER SAPERNE DI PIU’
 
http://www.diamounamano.it/  (SOCIALE. Il sito dell’associazione)
 
http://www.policliniconapoli.it (SANITA’. Il policlinico della seconda Università di Napoli)
 
 

di Emiliana Avellino

 

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