PALERMO – La Sicilia, conta le sue donne e lo fa drammi alla mano. Il coordinamento Antiviolenza 21 Luglio, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne, ha proposto un face to face tra la CGIL di Palermo e le Istituzioni Regionali e Comunali.  A 19 anni dalla Dichiarazione che ha sancito i termini e ridelineato i contorni di diritti umani in quota rosa, il femminicidio, si conferma piaga sociale. Nella sola Regione , 15 le donne assassinate dal 2012. Innumerevoli, quelle che tentano di schivare le violenze. Una fuga, da un nemico aggressore spesso conosciuto . Fidanzati, mariti, conviventi. La famiglia ,il luogo meno sicuro. Numeri, quelli siciliani,  che si scontrano con le realtà d’aiuto presenti sul territorio. Troppo poche. Maria Rosa Lotti, membro del  centro antiviolenza “Le onde” di Palermo- che ha seguito da Gennaio ad Ottobre 368 casi-ribadisce la necessità della nascita di nuove reti , -a livello provinciale e regionale- nonché l’adozione di un piano triennale di interventi, e l’attivazione di un osservatorio sul fenomeno. Pareri unanimi, alla tavola rotonda,  che fa il punto su una battaglia ancora troppo aperta. La neodeputata dell’Ars Mariella Maggio, ex militante della Cgil , insiste, sulla doverosa attuazione della legge regionale n. 3 del 3 gennaio 2012. Dello stesso parere, l ’ assessore comunale alle attività sociali Agnese Ciulla e Silvana Bova della Cgil, le quali, pongono , l’attenzione sull’importanza di una collaborazione effettiva con il privato sociale, e sulla doverosa costruzione di percorsi di integrazione socio-lavorativa e socio-sanitaria. Intanto, all’interno del bilancio comunale di Palermo, grazie alla consigliera   Antonella Monastra ,è stato inserito  l’emendamento che prevede un fondo di 40 mila euro per avviare attività di microcredito a favore di chi è vittima di violenza. Work in progress , dunque.  Per la serie ‘’ piccole Fimmina crescono’’. 

di Carmela Cassese

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