ROMA. Quello appena trascorso è stato il giugno più caldo di sempre, anzi secondo solo a quello del 2003 segnato da una siccità storica. La stima è diffusa dalla Coldiretti che sottolinea « nelle campagne, già provate dalla riduzione di precipitazioni primaverili, è a pieno regime il servizio di irrigazione per salvare le coltivazioni in campo. Le temperature a giugno  sono risultate più calde di 3 gradi rispetto alla norma mensile del periodo 1961/1990. Secondo le stime diffuse dai coltivatori diretti, soprattutto nel nord est è allarme per le scarse precipitazioni registrate nei mesi scorsi che hanno impedito l’accumulo di riserve idriche a monte.
MUCCHE STRESSATE.A farne le spese sono anche gli animali da pascolo, vittime di stress da caldo. Le mucche, ad esempio, con le alte temperature producono fino al 10% di latte in meno rispetto ai circa periodi normali. Con il passaggio di  Caronte (il caldo torrido dei giorni scorsi) la situazione è stata critica soprattutto nelle aree della pianura padana dove si concentra il maggior numero di allevamenti e dove l’umidità soffocante ha aumentato la temperatura. «Per le mucche – riferisce la Coldiretti – il clima ideale è ra i 22 e i 24 gradi, oltre questo limite gli animali mangiano poco, bevono molto e producono meno latte. In soccorso nelle stalle sono già scattate le contromisure: per le mucche sono partiti ventilatori e doccette, mentre per i maiali sono stati accesi i condizionatori per evitare che le temperature sfondino la soglia dei 28 gradi oltre la quale gli animali cominciano a soffrire e a mangiare fino al 40 per cento in meno della razione giornaliera».

di Sofia Curcio

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