225979_North Korea Connection Denied campaign photosROMA – Amnesty International ha denunciato che, a seguito del rafforzamento dei controlli governativi sulle comunicazioni col mondo esterno, i nord-coreani che cercano di contattare via telefono cellulare i loro parenti fuggiti all’estero rischiano di finire nei campi di prigionia politica o in altri centri di detenzione. Il rapporto, intitolato “Impossibile connettersi. Restrizioni all’uso dei telefoni cellulari e all’accesso all’informazione dall’estero in Corea del Nord”, documenta l’intensificazione dei controlli, della repressione e delle intimidazioni nei confronti della popolazione nord-coreana dal 2011, l’anno in cui Kim Jong-un è salito al potere.

Quello della frontiera digitale è il nuovo terreno su cui il governo della Corea del Nord è impegnato per isolare i suoi cittadini e oscurare le informazioni sulla atroce situazione dei diritti umani nel paese. Gli oltre tre milioni di abbonati al gestore nazionale di telefonia mobile non possono fare chiamate internazionali. L’accesso a Internet è riservato agli stranieri e a pochi selezionati nord-coreani. Alcuni altri possono accedere a una rete di computer che consente però solo di spedire posta elettronica all’interno del paese e di consultare siti nazionali. La maggior parte delle persone che sono fuggite dalla Corea del Nord non ha così modo di contattare i familiari rimasti nel paese, di cui pertanto non sa se siano vivi o morti, sotto inchiesta o imprigionati.

Nonostante i rischi, c’è chi trae vantaggio dalla crescita di un’economia informale: soprattutto dalla Cina entrano nel paese cibo, vestiti e altri prodotti, tra cui telefoni cellulari (chiamati “i cellulari cinesi”, a prescindere dal produttore) e schede Sim di contrabbando. In questo modo, i nord-coreani che vivono nei pressi del confine riescono ad accedere alle reti di telefonia mobile della Cina per comunicare con le famiglie all’estero o cercare di organizzare commerci se non addirittura la fuga. Parlare al telefono con persone fuori dalla Corea del Nord non è di per sé illegale, mentre lo è il commercio privato di strumenti di comunicazione provenienti da un altro paese. Una persona che usa un “cellulare cinese” può essere accusata anche di tradimento, se contatta qualcuno in Corea del Sud o in altri paesi definiti “nemici”. Accuse minori possono essere quella di commercio o trattativa illegale. Il rapporto di Amnesty International illustra in che modo il governo della Corea del Nord abbia aumentato la sua capacità tecnologica di controllare e reprimere la popolazione, bloccando i contatti col resto del mondo proprio nel pieno dell’era digitale. Le autorità hanno acquistato dall’estero strumenti di controllo dei modem e collocato disturbatori di segnale nei pressi del confine cinese.

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