LIVORNO – «Richiesta di chiarimenti in merito ad alcuni aspetti dell’attività della nave FSRU Toscana (rigassificatore offshore OLT)», è questo l’oggetto della nota che Greenpeace ha inviato  alla Capitaneria di Porto di Livorno per chiedere chiarimenti su due aspetti critici della sicurezza ambientale del rigassificatore offshore di Pisa/Livorno che potrebbe iniziare a operare, con garanzie non del tutto chiare, tra poche settimane. Nella nota, che auspica una piena collaborazione con la Capitaneria di Porto, Greenpeace chiede certezze sull’avvenuto collaudo dei bracci di carico che trasferiscono il gas liquefatto dalle gasiere al rigassificatore e chiede conferma dell’avvenuta eliminazione del cloro dagli scarichi in mare del rigassificatore.
 
«Sicurezza nelle operazioni di trasferimento del gas ed eliminazione del cloro dagli scarichi sono due aspetti fondamentali delle operazioni del rigassificatore per le quali da tempo chiediamo, invano, chiarimenti» – afferma Alessandro Giannì, direttore delle Campagne di Greenpeace. Molte le perplessità di Greenpeace in merito all’operazione di trasferimento di gas tra due navi (definizione tecnica: allibo),  un’attività che è stata permessa in concomitanza con l’autorizzazione del rigassificatore OLT e vietata fino al giorno prima. L’autorizzazione è avvenuta anche sulla base di un parere del Gruppo di lavoro “merci pericolose” che Greenpeace cerca di acquisire dal 2011. All’organizzazione risulta che anche ad alcuni parlamentari sia stato negato l’accesso a tale parere. Nel frattempo, fanno rabbrividire le conclusioni (dicembre 2012) dell’istruttoria del rapporto definitivo di sicurezza sul terminal OLT del Comitato Tecnico Regionale che tra l’altro prescrive che “nella prossima edizione del rapporto di sicurezza il Gestore dovrà fornire informazioni sulle modalità di allibo in condizioni adottate in altre installazioni in esercizio, al fine di minimizzare la possibilità di incidenti con distacco dei bracci di carico e conseguente rilascio nel volume compreso tra FSRUe carrier.”
 
«Secondo quanto affermato dal Comitato Tecnico Regionale, i rischi di distacco dei bracci di carico non sono al momento “minimizzati”. Le conseguenze potrebbero essere devastanti ma alla OLT si chiede di raccogliere informazioni su impianti simili che, purtroppo, non esistono in tutto il mondo. La Capitaneria ci ha promesso che non ci sarebbero stati scarichi di cloro in mare dal rigassificatore. Attendiamo di sapere se queste promesse sono state mantenute» – conclude Giannì.

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