SIRIA – 3 anni di guerra, più di 100.000 morti e 2 milioni di rifugiati, di cui 1 milione bambini. Oltre il 97% dei rifugiati siriani vengono ospitati dai Paesi confinanti con un fardello non indifferente sulle infrastrutture, l’economia e la società degli stessi.
Ben 800mila sono stati registrati in Libano dall’UNHCR, ma il numero effettivo potrebbe essere molto più alto. Qui, nonostante le condizioni economiche difficili del Paese, trovano supporto e accoglienza da parte delle famiglie libanesi.
Cesvi, in collaborazione con l’Associazione locale Annas Linnas, ha deciso di attivarsi per dare voce a questa emergenza e offrire un aiuto concreto ai profughi siriani in Libano.
Per evitare situazioni discriminanti, che potrebbero far aumentare le tensioni tra la comunità ospitante e i profughi siriani, l’intervento di Cesvi punta al coinvolgimento attivo dei libanesi nella distribuzione di aiuti, privilegiando l’acquisto di cibo di produzione libanese e l’impiego di personale locale nelle attività a favore dei rifugiati.
“I siriani vengono in Libano nella speranza di trovare la terra promessa” – afferma Padre Abdo Raad dell’Associazione Annas Linnas – “ma in realtà trovano un Paese pieno di problemi, di povertà e di ingiustizie, in cui non manca il rischio di attentati. Questo distrugge ulteriormente il loro stato psicologico, già devastato dalle violenze e dai maltrattamenti subìti durante il viaggio dalla Siria”.
Per sostenere l’intervento d’emergenza umanitaria del Cesvi: c/c postale 772244 –
sito web www.cesvi.org

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