A Pozzuoli presso il rione Terra, cinquanta anni fa, si svolgeva il Carnevale di Papariello, sconosciuto alle nuove generazioni.

Papariello era un fruttivendolo che, nell’ultimo giorno di Carnevale, ovvero il Martedi delle Ceneri, magari dopo aver sorseggiato qualche  bicchierino di vino, si stendeva sul suo carretto, vestito a festa, un po’ di borotalco sul volto ed assumeva la posizione di un morto, disteso, immobile.

Il “carro funebre” veniva, quindi, portato dai ragazzi per le strade, seguito da donne disperate e piangenti che gridavano E’ muort’ Carneval’! …E’ muort’ Papariell’!

Il funerale rappresentava il passaggio dal vecchio al nuovo anno, le speranze ed i  progetti futuri,  l’alternarsi di gioia e dolore, vecchio e nuovo. Infatti chi lo seguiva, intonando un lamento tutto napoletano, auspicava un ritorno beneaugurante di Carnevale nel futuro.

Rilanciare l’evento, oltre a regalare al territorio piacevoli momenti di condivisione, sarebbe riconoscere lustro e prestigio alla tradizione popolare, troppo spesso dimenticata.

                                                                                          di Maria Rosaria Ciotola

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