La Fondazione Pol.i.s. della Regione Campania e il Coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti della criminalità esprimono profonda soddisfazione e tutta la loro gratitudine nei confronti della magistratura e delle forze dell’ordine per l’arresto di Matteo Messina Denaro, boss del mandamento mafioso di Castelvetrano, latitante dal 1993, esponente apicale di cosa nostra.

«Questa notizia giunge nel giorno del centenario della nascita di don Antonio Riboldi – ha dichiarato don Tonino Palmese, presidente della Fondazione Pol.i.s. – che proprio nel territorio dell’allora provincia di Trapani iniziò il suo percorso di contrasto ai soprusi e alle violenze della criminalità organizzata, prima di approdare ad Acerra, in un periodo segnato dal terribile terremoto del Belice. L’arresto di Messina Denaro rappresenta una vittoria dello Stato e di tutti coloro che sono stati segnati dalla violenza delle mafie. In questa felice giornata ci sentiamo di ribadire l’importanza della memoria delle vittime innocenti per la costruzione di una società più giusta, e dell’impegno di tutti coloro che operano sul fronte del riutilizzo sociale dei beni confiscati e nelle attività dedicate alla promozione dell’infanzia, per costruire una cultura capace di contrastare il fenomeno mafioso e di sconfiggerlo».

«Abbiamo accolto questa notizia con gratitudine – ha detto Giuseppe Granata, presidente del Coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti della criminalità – una gratitudine verso tutti coloro che per anni sono stati impegnati nella ricerca del pericoloso latitante. Proprio ieri i media nazionali hanno ricordato il trentennale dell’arresto di Totò Riina: ogni azione compiuta dallo Stato contro il sopruso mafioso è segno di riscatto nei confronti di chi, innocente, è stato sottratto alla vita dalla prepotenza delle organizzazioni criminali».

 

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