LECCE – “Quello che abbiamo visto fino ad ora – dice Luigi Russo di SOS Costa Salento – è una serie infinita di simulazioni e dissimulazioni. Governo, Regione, Provincia, Comuni, i grandi squali dell’Associazionismo ambientalista: tutti si posizionano per raccogliere risultati, per guadagnare. Ma la realtà è una: il gasdotto piano piano entra nella dinamica del possibile, ce lo troveremo bello e fatto, e ci indurranno pure a dire grazie… E allora così – come tante altre volte ormai – il volontariato, i comitati locali, i cittadini attivi, non ci stanno a farsi prendere in giro. E scendono in campo direttamente”.
Con queste parole prende il via la fase 2 della mobilitazione del volontariato salentino, in cui si ritrovano oltre a SOS Costa Salento, anche i tanti comitati spontanei che sono nati in questi mesi per contrastare il progetto TAP, e che ora sentono la necessità di fare rete. Una rete di mobilitazione, sostenuta da giuristi esperti di ambiente, pronta a fare la più importante partita del momento: la trasparenza. Il Gasdotto Trans-Adriatico (conosciuto con l’acronimo inglese di TAP, Trans-Adriatic Pipeline) è un progetto volto alla costruzione di un nuovo gasdotto che connetterà Italia e Grecia via Albania, permettendo l’afflusso di gas naturale proveniente dalla zona del Caucaso, del Mar Caspio (Azerbaigian) e, potenzialmente, del Medio Oriente.