carcereROMA – Da oggi, davanti ai tribunali di numerose città italiane è possibile firmare le tre proposte di legge di iniziativa popolare dirette rispettivamente a introdurre il delitto di tortura nel codice penale, a cambiare la legge Fini-Giovanardi sulle droghe, a ripristinare la legalità nelle carceri affollate.
CIRIELLI – L’introduzione del reato di tortura nel codice penale “vuole sopperire ad una lacuna normativa grave. In Italia manca il crimine di tortura nonostante vi sia un obbligo internazionale in tal senso. Il testo prescelto è quello codificato nella convenzione delle Nazioni Unite. La proibizione legale della tortura qualifica un sistema politico come democratico”.
La seconda proposta di legge, “Per la legalità e il rispetto della Costituzione nelle carceri”, “vuole intervenire in materia di diritti dei detenuti e di riduzione dell’affollamento penitenziario, rafforzando il concetto di misura cautelare intramuraria come extrema ratio, proponendo modifiche alla legge Cirielli sulla recidiva, imponendo l’introduzione di una sorta di numero chiuso sugli ingressi in carcere, affinché nessuno vi entri qualora non ci sia posto”.
Infine la terza proposta, ‘Modifiche alla legge sulle droghe: depenalizzazione del consumo e riduzione dell’impatto’, “vuole modificare la legge sulle le droghe che tanta carcerazione inutile produce nel nostro Paese. Viene superato il paradigma punitivo della legge Fini-Giovanardi, depenalizzando i consumi, diversificando il destino dei consumatori di droghe leggere da quello di sostanze pesanti, diminuendo le pene, restituendo centralità ai servizi pubblici per le tossicodipendenze”.
LE CITTA’ – Sono decine le organizzazioni promotrici dell’iniziativa, che auspicano di raccogliere “migliaia di firme”. Le città in cui sarà organizzata la raccolta saranno Ancona, Bari, Bologna, Bolzano, Cagliari, Catanzaro, Chieti, Ferrara, Firenze, Genova, Lecce, Livorno, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Pisa, Potenza, Roma, Taranto, Tivoli, Torino, Trento, Udine, Urbino, Velletri, Venezia.

di Francesco Gravetti

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui