ROMA. A pochi giorni dal Forum della Cooperazione internazionale, che si terrà a Milano i primi di ottobre, scoppiano le prime scintille tra il ministero della Cooperazione internazionale e l’Integrazione e il ministero degli Affari esteri sul tema della cooperazione. L’occasione è stata l’incontro “La cooperazione internazionale allo sviluppo che vogliamo”, organizzato dall’associazione delle Ong italiane, dal Coordinamento italiano network internazionali e Link2007 Cooperazione in rete proprio in vista dell’appuntamento voluto dal ministro Riccardi.
TENSIONE. Attori della discussione, sotto gli occhi dei responsabili delle diverse organizzazioni riunite presso la Sala conferenza di Piazza Montecitorio, Marta Dassù, sottosegretario del ministero degli Affari esteri e Mario Giro, Consigliere del ministro per la Cooperazione internazionale e l’Integrazione. A riscaldare un convegno fino a tarda mattinata pacato, la questione dei tagli alla Cooperazione. Tagli, ha spiegato Giro, che quando toccano le questioni estere finiscono sempre per finire sulla cooperazione. Immediata la risposta del sottosegretario. “Non stiamo dando un bellissimo spettacolo – ha detto Dassù rivolgendosi a Giro -. Purtroppo il ministero degli Esteri non ha molte voci comprimibili. Quando da un giorno all’altro ti chiedono di tagliare, succede quello che è successo. Ci sforzeremo di rimediare”. Tra i due non sono mancate diversità di vedute sul futuro della cooperazione. Per Giro, non si tratta soltanto di un problema di mancanza di fondi. “La malattia è più profonda – ha spiegato Giro -. Ci siamo trovati a toccare con mano, una volta giunti al ministero, un senso di declino nel nostro Paese molto preoccupante. I nostri partiti e i nostri sindacati hanno smantellato gli uffici internazionali, ne sono personalmente testimone, in questi vent’anni. Per questo il ministro Riccardi ha voluto la convocazione del Forum, anche in maniera immediata”. Per il sottosegretario Dassù, invece, “la prima cosa essenziale per avere un sistema efficace è avere una quantità risorse sufficienti e spese in modo uniforme”. Risorse, ha spiegato il sottosegretario, su cui occorre sviluppare nuove idee.

di Francesco Gravetti

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