NEW YORK – Dall’India, passando per il Medio Oriente, fino all’Italia, gli Stati Uniti fino alla Groenlandia e ritorno. Le donne sono oggetto di violenza ovunque.Ecco perché Eve Ensler, autrice de I monologhi della vagina, attivista e fondatrice del V-Day, ha voluto lanciare la campagna One Billion Rising. E’ un’iniziativa diverse rispetto a quelle che abbiamo visto fin qui. Perché ha un obiettivo davvero ambizioso: raggiungere un miliardo di persone.Così domani 14 febbraio 2013, giorno del 15° anniversario del V-Day, un miliardo di donne e uomini di 189 paesi del mondo balleranno insieme in nome della consapevolezza e della solidarietà, protestando contro lo scandalo di questa violenza e celebrando la volontà di mettervi fine. “Un miliardo di donne violate è un’atrocità” sostiene Ensler, “un miliardo di donne che ballano è una rivoluzione.
Ballare significa libertà del corpo, della mente e dell’anima. È un atto celebrativo di ribellione, in antitesi con le forme oppressive delle costrizioni patriarcali”. L’iniziativa sta suscitando grande curiosità e attenzione da parte dei media di tutto il mondo, Guardian in testa. Per diffonderla è stato realizzato anche un video dal titolo “Break the Chain” (Rompere le catene). Migliaia di organizzazioni in tutto il mondo hanno aderito: da Amnesty International a Equality Now, mentre si allunga di giorno in giorno la lista di testimonial d’eccezione che supportano la campagna: oltre Robert Redford, Yoko Ono, Naomi Klein, Jane Fonda, Laura Pausini, è arrivata negli ultimi mesi l’adesione del Dalai Lama, di Anne Hathaway, di Berenice King (figlia Martin Luther King) e di Michelle Bachelet, ex Presidente del Cile e oggi responsabile di UN Women.
di Alessandro Barba
IN VIDEO: le ragazze del Centro Studi Movimento Danza dirette da Gabriella Stazio mentre lavorano alla coreografia del FlashMob indetto per domani