ROTTERDAM – Climber di Greenpeace Paesi Bassi sono entrati in azione e hanno ritardato l’attracco di una nave cisterna nel porto di Rotterdam. Gli attivisti si sono appesi sul fianco della Stolt Tenacity, una nave lunga 185 metri. La nave è carica di prodotti appartenenti a Wilmar, il maggior commerciante mondiale di olio di palma e fornitore del gigante degli snack Mondelēz. Gli attivisti hanno appeso striscioni con il messaggio “Oreo, Basta olio di palma che distrugge le foreste”, per protestare pacificamente contro la deforestazione causata dalla produzione indiscriminata di olio di palma nella foresta pluviale indonesiana. L’azione nonviolenta segue quella di una settimana fa, nei pressi dello Stretto di Gibilterra, quando attivisti di Greenpeace International hanno ritardato il viaggio della Stolt Tenacity per due giorni. Gli attivisti sono stati trattenuti in una cabina dal capitano della nave per 33 ore ma sono stati successivamente rilasciati senza alcuna accusa.

Greenpeace chiede a Mondelēz, il produttore dei biscotti Oreo, di sospendere le relazioni commerciali con il suo principale fornitore, Wilmar, fino a quando non sarà in grado di dimostrare che l’olio di palma che commercia non proviene da produttori che distruggono le foreste pluviali e sfruttano le persone. «L’olio di palma può essere prodotto in modo sostenibile senza tagliare e bruciare la foresta pluviale e questo è ciò che multinazionali come Mondelēz hanno promesso ai loro clienti quasi un decennio fa. Nonostante ciò, l’azienda produce 40 miliardi di biscotti Oreo all’anno, continuando a utilizzare olio di palma prodotto a discapito delle foreste. È tempo che Oreo dia l’esempio e sospenda le relazioni commerciali con Wilmar fino a quando non sarà in grado di dimostrare che l’olio di palma che commercia è “pulito”», afferma Martina Borghi, Campagna Foreste di Greenpeace Italia.

Mondelēz è uno dei maggiori acquirenti mondiali di olio di palma, materia prima utilizzata in molti dei suoi prodotti più noti, tra cui i biscotti Oreo e i cracker Ritz.Una recente investigazione di Greenpeace International ha rivelato che produttori di olio di palma che sono parte della catena di approvvigionamento di Mondelēz, in due anni, hanno distrutto 70 mila ettari di foresta pluviale nel il Sud-Est asiatico. L’azione nonviolenta rientra nella campagna internazionale di Greenpeace per porre fine alla deforestazione e alle emissioni di anidride carbonica da essa derivanti, all’accaparramento delle terre e alla violazione dei diritti dei lavoratori nella produzione di olio di palma. Ogni anno la deforestazione tropicale produce più emissioni di gas serra dell’intera Unione Europea. «Se vogliamo davvero evitare l’aumento delle temperature oltre un grado e mezzo, dobbiamo proteggere ciò che resta delle foreste pluviali, come ribadito in ottobre dal comitato di scienziati dell’ONU che si occupa di cambiamenti climatici (IPCC)», conclude Borghi.