ROMA – In occasione della Giornata Internazionale del Volontariato, che si celebra come di consueto il 5 dicembre di ogni anno, questa volta al centro dei festeggiamenti pare esserci il testo della Lettera al Paese, che i volontari italiani hanno redatto a margine della VI Conferenza nazionale del volontariato dell’Aquila, svoltasi dal 5 al 7 ottobre scorso. Lo scritto, letto alla presenza di migliaia di volontari, si rivolgeva alle istituzioni a tutte le componenti sociali, produttive ed economiche del nostro Paese, per ribadire i principi ispiratori del volontariato e dare voce alle richieste avanzate dal settore per proseguire nella propria opera di sostegno al terzo settore. Richieste che, seppure nei fatti, richiederanno un lungo tempo per essere soddisfatte o quantomeno tradotte in azioni reali, sembra comunque non essere passato inosservato ai livelli più alti. E’ di ieri (4 dicembre), infatti,  l’ indiscrezione secondo la quale proprio quest’oggi sarà lo stesso Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, a rilanciare l’appello in occasione delle celebrazioni, offrendo un richiamo al documento all’interno del suo discorso.
LA LETTERA – Anche se questa crisi sta colpendo duramente tutti, e soprattutto i più deboli, – si legge nell’appello – noi crediamo che sia un’occasione per ripensare a fondo la nostra società e il nostro modello di sviluppo e per delineare un futuro più sostenibile e giusto. Occorre però affrontarla con un grande sforzo culturale, per individuare le strade del cambiamento, con disponibilità e capacità di innovazione. Noi, che già siamo presenti in tutte le situazioni più difficili e ovunque ci sia da difendere il bene comune, ci impegniamo ad esserlo ancora di più, con la gratuità, la solidarietà e la responsabilità che ci contraddistinguono. Ci impegniamo a difendere i diritti di ciascuno, soprattutto dei più deboli, e ad assumere con responsabilità il nostro ruolo di denuncia dei bisogni, delle ingiustizie, delle inefficienze.
GLI IMPEGNI
1) – Ci impegniamo ad attivare percorsi di coesione sociale, rigenerando i tessuti relazionali delle nostre comunità, nel rispetto delle specifiche identità.
2) – Ci impegniamo a cercare e proporre nuovi stili di vita e modelli di sviluppo, che ci permettano di guardare con più fiducia al futuro.
3) – Ci impegniamo a collaborare con gli altri soggetti del terzo settore e della società civile, dell’Amministrazione pubblica e del privato per costruire filiere di solidarietà e di inclusione.

4) –
Ci impegniamo a ricercare ad ogni livello – dal locale, al regionale, al nazionale – forme di rappresentanza per essere più incisivi, sia a livello sociale che a livello politico.
5) – Ci impegniamo ad essere i primi testimoni di trasparenza nel corretto utilizzo delle risorse, sia umane che economiche.
6) – Ci impegniamo a comunicare sempre meglio i temi di cui ci occupiamo, chi siamo e che cosa facciamo.
LE RICHIESTE:

1) – Chiediamo di rimettere al centro delle scelte politiche, economiche, culturali ed amministrative la persona umana, criterio, cifra e misura di ogni politica.

2) – Chiediamo che il volontariato sia riconosciuto come un moltiplicatore di risorse relazionali ed economiche, in grado di contribuire alla governance delle nostre comunità e dei nostri territori. Non possiamo accettare di essere chiamati solo ad attuare scelte fatte da altri o a coprire le carenze dei servizi pubblici, delle Amministrazioni e delle istituzioni.
3) – Chiediamo di incidere sulla determinazione delle politiche locali, nazionali e globali, sui temi di cui ci occupiamo.
4) – Chiediamo alla politica, alle amministrazioni, alle aziende che facciano della legalità, dell’etica del bene comune, della solidarietà e della sobrietaà la base di qualsiasi comportamento personale e collettivo. Chiediamo di conseguenza la trasparenza necessaria per costruire rapporti corretti. Il volontariato difende la propria autonomia e rifiuta logiche clientelari o di strumentalizzazione.
I volontari, inoltre, chiedono:
1) – Che il mondo del lavoro costruisca, promuova e agevoli il volontariato;
2) – Che ne venga riconosciuto il valore educativo, anche inserendo sistematicamente programmi specifici nella scuola e nella formazione degli adulti;
3) – L’applicazione dei livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale;
4) – Chiediamo l’approvazione di una legge efficace contro la corruzione e il riutilizzo nel sociale delle risorse liberate e dei beni confiscati ai corrotti;
5) – Che il Governo aumenti e stabilizzi i finanziamenti per il servizio civile nazionale;
6) – Che faccia diventare il 5 per mille legge dello Stato, conceda agevolazioni fiscali, abbatta l’Iva e preveda alcune esenzioni (Irap, tassa rifiuti, bollo auto…) anche alla luce delle indicazioni dell’Unione Europea;
7) – Che Governo e forze politiche si facciano carico dell’urgenza di rivedere, diminuendole, le spese militari e di aumentare l’impegno di risorse per il welfare;
8) – Che si semplifichino le pratiche burocratiche e amministrative che soffocano soprattutto le piccole organizzazioni;
9) – Che si inserisca il parametro della reciprocità nelle relazioni con la Pubblica Amministrazione, per avere certezza dei finanziamenti e dei tempi di erogazione;
10) – Che si mettano a disposizione delle associazioni strutture, strumenti, spazi urbani, anche velocizzando e rendendo più trasparenti l’assegnazione dei beni confiscati.
11) – L’istituzione del Registro delle Reti nazionali di volontariato e la riforma dell’Osservatorio Nazionale.
12) – Che le istituzioni comunitarie elaborino un programma chiaro di promozione e sviluppo della cittadinanza attiva europea, anche in funzione della promozione del volontariato;
13) – Che le istituzioni nazionali ed europee riconoscano e valorizzino la realta? del volontariato internazionale, quale strumento di promozione della pace e di valorizzazione della cittadinanza globale;
14) – Che il Governo si attivi affinché il servizio pubblico radiotelevisivo presti maggiore attenzione al volontariato e alla comunicazione sociale e che venga attivato un canale ad esso dedicato;
15) – Chiediamo che i media offrano una rappresentazione del volontariato e del sociale più articolata e rispondente alla realtà.
di Alessandro Barba
PER SAPERENE DI PIU’:
L’annuncio del Manifesto alla Conferenza del Volontariato
L’editoriale del direttore: “E se la smettessimo con i leader salva-tutto?”
 
 

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