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NAPOLI – Scade stanotte l’ultimatum di Acca Parlante, una delle cooperative nella bufera dell’assistenza domiciliare indiretta. Il tira e molla tra Comune di Napoli, cooperative e dipendenti ancora non ha trovato soluzione e, ora più che mai, resta in bilico il futuro dei dipendenti e degli oltre duemila assistiti, che potrebbero trovarsi a dover far fronte ad un taglio netto dell’assistenza. Delle certificazioni del credito, che sarebbero dovute arrivare (da settimane) fornendo rassicurazioni alle cooperative, per ora nemmeno l’ombra.

I tecnici del Comune assicurano (da tempo) che si sta lavorando per ottenerle, che sono ormai ad un passo, ma nero su bianco non c’è ancora nulla. Quindici giorni fa Acca Parlante aveva avviato le procedure per il licenziamento dei suoi 40 dipendenti, non potendo far fronte ai pagamenti. Iter che ha solo preceduto le altre cooperative, che hanno intrapreso ora la stessa strada.
I quindici giorni per i dipendenti di Acca Parlante scadono giovedì sera. A Palazzo San Giacomo un tavolo, convocato con urgenza, tra l’assessorato al Welfare, i sindacati e la cooperativa. Con le certificazioni non ancora arrivate, l’obiettivo e convincere Acca Parlante a fare un passo indietro, prendere tempo in vista degli sviluppi dei prossimi giorni e salvare (almeno per il momento) i livelli occupazionali. Prima che la situazione collassi, nel caso non ci fosse un punto di svolta prima dei licenziamenti già avviati dalle altre cooperative.

di Nico Falco 

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