Vincenzo-Figliolia1--180x140POZZUOLI – Il naufragio avvenuto lo scorso 4 ottobre, al largo di Lampedusa, costato la vita a 366 persone, è solo l’ultimo episodio di un lunga catena di tragedie. Vengono da paesi poveri, in guerra o con epidemie, in cerca di futuro. Loro, sanno che in Italia esiste il reato di clandestinità, sanno che l’Italia non è più quella nazione ricca dove trovare lavoro. Ma lo stesso rischiano la vita. L’unione europea stanzia ogni anno fondi per arginare l’emergenza, per progetti volti all’integrazione: basti pensare che per il 2008 sono stai stanziati 2.821.520,30 euro (per misure d’urgenza sono stati assegnati 7.088.000,00 euro ); per il 2009 4.470.815,00 euro; per il 2010 7.202.618,28 euro; per il 2011 8.224.535,43 euro (per misure d’urgenza sono stati assegnati Euro 11.616.000,00 euro); per il 2012 6.992.321,00 euro (per misure d’urgenza sono stati assegnati Euro 5.000.000,00 euro). Cifre importanti con le quali è possibile realizzare migliaia di progetti di accoglienza in tutto il paese.
OPPORTUNITA’ DALL’UE – Per il 2013 invece sono stati stanziati 6.858.797,00 euro e sulla Gazzetta Ufficiale n. 207 del 4 settembre 2013 è stato pubblicato il decreto del Ministero dell’Interno del 30 luglio 2013 per la presentazione delle domande di contributo per il Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo (Fnpsa). Il Fondo costituisce il finanziamento per la realizzazione di progetti di accoglienza da parte degli enti locali in seno al Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) per il triennio 2014-2016. Il bando scadeva il 16 ottobre, proprio nei giorni della tragedia avvenuta sulle nostre coste. La capacità ricettiva di quest’ultimo bando ammontava a ben 16.000 posti di accoglienza.
IL CASO POZZUOLI – Molti sono stati i comuni insieme ad associazioni, cooperative che hanno presentato progetti creando cosi anche possibilità di lavoro, coinvolgendo i diversi attori sociali presenti sui nostri territori. Ma il comune di Pozzuoli, amministrato da una giunta di centrosinistra, pare aver declinato l’invito presentato da una rete di associazioni che hanno già esperienza con gli immigrati. La motivazione, stando alle parole del sindaco Figliolia, è stata quella di «aver ricevuto la richiesta non più di quarantotto ore prima dalla scadenza del bando». Una posizione commentata aspramente da una nota dell’associazione capofila «Un’Ala di Riserva»: « La motivazione del sindaco ci appare assurda. I primi contatti con il suo ufficio risalgono ad inizio settembre. Sino ad un incontro sul finire di quel mese in cui l’amministrazione ci chiedeva una sede per l’attuazione del progetto. Noi l’abbiamo trovata e li abbiamo ricontattati ma a quel punto parlare con il sindaco era divenuto impossibile: era fuori sede o impegnato. Sino ad una chiamata ricevuta da lui stesso, stavolta sì, 48 ore prima della scadenza».
AD AVELLINO – Intanto ragazzi dell’associazione avevano già provveduto a contattare altri comuni: in particolare quello di Avellino, dove grazie al progetto si creeranno circa 40 posti di lavoro. Insomma, il progetto si farà ma non a Pozzuoli «Questo è un atteggiamento che ci aspetteremmo da una giunta leghista – concludono dall’associazione -, non da un’amministrazione che si dice di centrosinistra».

di Luca Mattiucci 

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