NAPOLI. “L’omertà nuoce gravemente alla salute”. E’ questo il titolo del dossier video diffuso dall’Usb Sanità, per denunciare i problemi che attanagliano il Primo Policlinico di Napoli. L’Azienza Ospedaliera Universitaria, lamentano i sindacalisti, è spesso poca reattiva alle segnalazioni che arrivano dai dipendenti. E così, ecco il lungo elenco di sprechi e disservizi: malgrado quattro richieste protocollate, il personale è costretto ancora ad utilizzare, per il trasporto pazienti, una barella rotta in più punti, riparata alla men peggio con spago e cerotto, perché è l’unica che entra nel montacarichi che serve la Rianimazione, ovvero l’ascensore che viene utilizzato per trasportare cibo, immondizia, rifiuti speciali, salme e pazienti nel post-operatorio; sei telecamere installate nelle stanze di degenza della Rianimazione, accese da anni ma senza essere collegate a nessun monitor e quindi totalmente inutili; due solleva-pazienti, ancora nuovi e imballati, ma fermi da anni perché mancano batterie e fasce monouso; computer acquistati per informatizzare i reparti ma inutilizzati da mesi; impianti elettrici obsoleti; postazioni antincendio fuori uso. A peggiorare la situazione, i costi dei “medici in convenzione” che, secondo quanto riferisce la Usb costerebbero meno se fossero assunti direttamente dall’Azienda. Nei giorni scorsi, infine, l’assenza temporanea di personale ha portato all’accorpamento di cinque reparti (V°, VIII° e  X°  chirurgia, urologia geriatrica e chirurgia toracica), sollevando nei sindacalisti dubbi sulla reale efficienza (in termini di cure e sotto l’aspetto igienico) di questo “megareparto”. «Il Primo Policlinico non concede dialogo a questo sindacato, – conclude la Usb in una nota, – ma continueremo a svolgere il nostro dovere: vigilare sull’applicazione dei diritti dell’utenza e dei lavoratori, segnalare disservizi e fare proposte. E, nel caso non ci rimanga alternativa, denunciare».
QUESTIONE AMBULANZE .Non c’è pace nemmeno per il servizio ambulanze del Policlinico di Piazza Miraglia. A segnalare ulteriori disservizi ed anomalie è sempre la Usb Sanità, che denuncia una gestione che sta procurando, si legge in una nota, “disservizi e costi non di poco conto”. Dopo la faccenda dell’ambulanza rianimativa rimasta senza assicurazione dal 30 giugno al 19 luglio, che portò all’utilizzo di un mezzo privato in quanto gli operatori si rifiutavano di guidare una vettura senza copertura, la Usb segnala che diverse lamentele dai reparti arrivano per quanto riguarda l’affidamento ad una ditta privata dei servizi di raccolta e consegna prelievi; la clinica pediatrica, per esempio, ha deciso di consegnare e ritirare prelievi e risposte attraverso i propri Oss (operatori socio sanitari). Un’altra tegola però si è abbattuta sugli autisti delle ambulanze del Primo Policlinico: ci sarebbero, infatti, una quarantina di multe, comminate per aver violato la Ztl con vetture di servizio, tra le quali l’ambulanza. Sanzioni che, denuncia il sindacato, si vorrebbe far pagare agli autisti.  «Come mai, – si chiede la Usb, – l’Azienda non ha concordato con il Comune un più ampio accesso alla Ztl per le proprie auto di servizio?». Raggiunto telefonicamente, il direttore sanitario dell’AOU, Maurizio di Mauro, smentisce fermamente: «Non ci risulta che siano state elevate queste contravvenzioni, – afferma, – e comunque sono state chieste tutte le autorizzazioni necessarie per i nostri mezzi». La prassi, infatti, prevede che le targhe vengano segnalate alle forze dell’ordine, che quindi le inseriscono in un database in modo che, al controllo automatizzato, vengano lette come “autorizzate” e non scatti la multa. Si potrebbe trattare quindi di un errore del sistema di controllo ma, in ogni caso, appurato l’utilizzo in emergenza delle vetture, secondo la direzione sanitaria le sanzioni verrebbero annullate.

di Nico Falco

 PER SAPERNE DI PIU’
Il video denuncia

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