ROMA. Proseguono gli allestimenti di “Mafie in pentola. Libera Terra, il sapore di una sfida” è il titolo di un nuovo genere di teatro, denominato civile-gastronomico, lanciato da Tiziana Di Masi che sta coinvolgendo scuole, stazioni ferroviarie, luoghi della ristorazione, aule civiche e librerie. Ad ogni replica di “Mafie in pentola” viene raccontato un fatto che riguarda nello specifico il territorio dove si tiene la rappresentazione. Una scelta, spiegano gli autori, dettata dalla volontà di sensibilizzare il pubblico sul fatto che l’emergenza mafia oggi, purtroppo, è un fenomeno a km zero. Attribuirlo genericamente al nord, o a una delle sue regioni, non avrebbe la stessa efficacia.
IL PROGETTO. Scritto dal giornalista Andrea Guolo, “Mafie in pentola – Libera Terra, il sapore di una sfida” è il racconto di un viaggio all’interno delle cooperative di Libera dove, sui terreni un tempo in mano alle mafie, è nata una “bella economia” i cui cardini si chiamano agricoltura biologica, qualità, lavoro e rispetto delle leggi. È uno spettacolo che si fonda sulla speranza e sulla rinascita, perché la terra non smette mai di rigenerarsi, basta concederle la possibilità.  Ed ecco che nella Piana di Gioia Tauro, dagli ulivi abbattuti dalla ‘ndrangheta per ricavarne legname e non cederlo alle cooperative, si originano quei polloni che daranno l’olio della speranza; ecco i vigneti bruciati dalla sacra corona unita in Puglia che tornano a fiorire e a regalare un grande vino; ecco in Sicilia l’affermazione di un’agricoltura che rompe il muro delle regole mafiose e versa finalmente i contributi ai lavoratori. È uno spettacolo sul gusto e su alcune tra le eccellenze del nostro settore agroalimentare. Con un’interpretazione capace di sfumare dal drammatico al brillante e attraverso il coinvolgimento diretto del pubblico, chiamato sul palco ad assaggiare i prodotti, non “chiude” lo stomaco dello spettatore, bensì stimola la sua “fame” di legalità e di cose buone. Il cibo si fa memoria e occasione di riscatto sociale.
LA PROTAGONISTA. Tiziana Di Masi, attrice professionista, vive a Bologna e collabora con Carlo Lucarelli, Oliviero Beha, Moni Ovadia, Marco Baliani, Gigi Dall’Aglio etc. Lavora per varie compagnie nazionali e contemporaneamente realizza dal 2000 progetti di teatro civile (ProgettoTeatroMemoriaStorica). Nasce nel 2005 il suo Teatro Gastronomico per la promozione di una cultura del cibo che la porta nei migliori festival enogastronomici italiani a interpretare in modo originale l’interazione fra teatro e cucina, fra arte e mondo della ristorazione, con il coinvolgimento di alcuni professionisti (chef e maitre) del settore. Info:
IL PROGRAMMA DI MARZO
Mercoledì 21 torna un’altra formula collaudata: quella per i più piccoli. “Mafie in pentolino” andrà in scena al Teatro del Baraccano di Bologna, in occasione della 17.ma giornata della memoria e dell’impegno per le vittime di mafia.
Giovedì 22 alle ore 21, lo spettacolo si sposta in provincia di Bolzano, a Laives.
Sabato 24 alle ore 21 “Mafie in pentola” è a Savignano sul Rubicone (Fc), teatro Moderno, per una data che recupera quella rinviata per maltempo a febbraio.
Domenica 25 alle ore 16 altro appuntamento in provincia di Milano, a Novate Milanese, in collaborazione con Coop Lombardia.
Martedì 27 alle ore 21, lo spettacolo approda in laguna. Il teatro dei Frari sarà la location della “prima” di Mafie in pentola a Venezia centro storico.
IL MENU’
Aperitivo: friselle, taralli e olio extravergine d’oliva
Antipasti: carciofi violetti di Brindisi ripieni, fritti e ripassati al forno (come li fanno a Mesagne)
Pane casereccio con patè di peperoncino piccante calabrese in olio extravergine d’oliva
Primi: zuppa di Cicerchie, come la fanno a Portella della Ginestra (Sicilia)
Spaghetti di grano simeto con passata di pomodoro fiaschetto di Torre Guaceto
Secondo: mozzarella di bufala campana, dalle terre di don Peppe Diana (Campania)
Dessert: il “padanissimo” torrone di Cascina Caccia (Piemonte)
Digestivo: il limoncello di Bosco Falconeria (Sicilia)
Caffè (vietato offrirlo!)
Il tutto accompagnato dai vini Placido Rizzotto (Centopassi) e Hiso Telaray
ALTRE INFO:
mafieinpentola@gmail.com
http://www.tizianadimasi.it/

di Francesco Gravetti

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