FIRENZE. Anche Cesare Prandelli si schiera al fianco di Daniel Kouko. Dopo le parole di solidarietà arrivate dal capo designatore arbitrale Bracchi, dal presidente degli allenatori Ulivieri, dal presidente dei dilettanti toscani Bresci e dal goverantore Enrico Rossi, il ct della Nazionale ha commentato il momento della punta ivoriana del FiesoleCaldine (serie D), costretto a sopportare ogni domenica offese a sfondo razzista.
IL CT. «Sospendere la partita? Non dobbiamo dare solo risposte provocatorie – spiega Prandelli alla Stazione Leopolda, dove è intervenuto alla convention di Matteo Renzi – perché il razzismo va combattuto in modo serio, con iniziative che puntino tutto sull’educazione. Come ho ribadito più volte, se a me capitasse di sentire insulti razzisti dalle tribune mi alzerei dalla panchina ed entrerei in campo per andare ad abbracciare il giocatore preso di mira. Perché frasi di questo genere non hanno niente a che fare col calcio». Lo sa bene Cesare, il primo ct che ha aperto le porte a una Nazionale davvero multietnica e che in più occasioni ha dovuto difendere Mario Balotelli, il simbolo di un’Italia che cambia, anche nel calcio. Parole, quelle del ct, che Daniel Kouko apprezzerà insieme
IL CALCIATORE. La storia di Daniel è stata raccontata dal “Corriere Fiorentino”. Classe 1989, fisico prestante, originario della Costa d’Avorio, arrivato da piccolo in Italia con la sua famiglia. Sta facendo carriera in ambito calcistico tanto da aver ricevuto i complimenti di Montella in occasione di un’amichevole con la Fiorentina. Gli insulti che dice di avere ricevuto durante numerose gare di campionato non si limitano ai classici ‘buuu’ ma arrivano fino a frasi tipicamente razziste,
L’attaccante resiste fin che può. «Cerco di non farci caso – spiega – ma ogni tanto perdo la testa… Lo faccio presente all’arbitro ma lui nemmeno mi ascolta».  Il risultato è che Daniel, ormai al limite della sopportazione, viene ripetutamente ammonito ed espulso. Interviene anche il suo direttore sportivo Vitale che lancia un appello: «Non è mai facile parlare con gli arbitri…Ma ora dico basta, sembra che il colpevole sia lui. Dico solo che sarebbe bello veder per una volta sospendere la gara».

di Mirko Dioneo

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