ROMA. «Mi auguro che in Parlamento si possa affrontare anche la questione della cittadinanza ai bambini nati in Italia da immigrati stranieri. Negarla è un’autentica follia, un’assurdità. I bambini hanno questa aspirazione», lo ha dichiarato Giorgio Napolitano durante l’incontro al Quirinale con la Federazione delle chiese evangeliche. Una nuova apertura agli stranieri per «acquisire anche nuove energie in una società per molti versi invecchiata se non sclerotizzata». E la nomina di Andrea Riccardi, fondatore della comunità di Sant’Egidio, a ministro della Cooperazione internazionale e dell’integrazione sociale segnala «la possibilità di riprendere le politiche di integrazione che hanno uno sviluppo ormai lontano». Solo pochi giorni fa, il presidente della Repubblica aveva affrontato il tema dell’immigrazione nell’incontro con i “nuovi cittadini italiani” al Quirinale. Subito dopo il giuramento del nuovo governo Monti, il capo dello Stato ritorna sull’argomento della cittadinanza, affrrontato da Pier Luigi Bersani.

NUOVO DIALOGO – Clima politico cambiato, visto che ora, per il Capo dello Stato, c’è «la possibilità di fare in Parlamento quello che non si è potuto fare negli anni passati». Certo, il mare è ancora «un po’ mosso ma credo ci siano maggiori possibilità di dialogo e confronto fra gli schieramenti». Un nuovo corso che potrebbe cambiare anche temi fondamentali come l’immigrazione. Con l’apertura sulla cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Italia.

di Stefania Melucci

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