NAPOLI. Si è tolto la vita domenica sera, ingerendo un mix micidiale di farmaci. A.L., assistente della Polizia penitenziaria in servizio al carcere di Poggioreale era da marzo in malattia per manie di persecuzione e stress da lavoro. Era sparito dalla sua abitazione nel giorno precedente.
IL SINDACATO – A renderlo noto è Donato Capece, segretario generale del Sappe (sindacato autonomo polizia penitenziaria). «Piangiamo oggi un altro collega morto suicida: una vita spezzata a 46 anni che ci lascia sgomenti. Quel che ci lascia perplessi è che l’Amministrazione penitenziaria pensa di avere messo sul piatto soluzioni concrete al dramma del disagio lavorativo dei poliziotti penitenziari, ma non è affatto così. Ad avviso del primo sindacato della polizia penitenziaria, l’incontro che si era tenuto a Roma lo scorso 31 luglio scorso su questo drammatico tema è stato deludente ed inconcludente». Capece prosegue: «Il collega era scomparso da casa ed è stato trovato domenica nei pressi del cimitero di Alife. I casi di suicidi tra i baschi azzurri dovrebbero fare seriamente riflettere ed invece confermano come sono distanti i vertici del Dap dalla realtà delle carceri italiane».
CENTO SUICIDI IN 12 ANNI – Il sindacato indica una serie di dati: la morte per suicidio di 7 poliziotti penitenziari negli ultimi 7 mesi (più di 100 i casi dall’anno 2000). Secondo Capece «mancano concrete iniziative per garantire e favorire il benessere dei baschi azzurri. Le soluzioni proposte dal Dap servono solamente all’amministrazione penitenziaria per “scaricarsi la coscienza” su un tema tanto drammatico e delicato che avrebbe avuto necessità di ben altra sensibilità umana ed istituzionale».

di redazione online

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui