Un potenziamento della rete socio-assistenziale in favore delle persone fragili del centro storico di Napoli, che potranno accedere gratuitamente a visite mediche ambulatoriali. Il progetto Opera Cinque, di durata triennale, promosso dal Pio Monte della Misericordia e con il sostegno della Fondazione Con il Sud, rappresenta un’opportunità di cura medica per i tanti nuclei familiari indigenti. Diversi i partner coinvolti nell’iniziativa presentata questa mattina presso la Sala delle Assemblee di via dei Tribunali 253: l’Azienda Ospedaliera dei Colli, l’Associazione Riario Sforza, la Fondazione Massimo Leone, l’Associazione Onlus La Scintilla, la Cooperativa Raggio di Sole, l’Associazione di Promozione Sociale La Casa di Matteo, la II, III e IV Municipalità del Comune di Napoli ente che coinvolto in questa rete di solidarietà.

I dettagli – Opera Cinque andrà avanti fino al 2025 e i beneficiari potranno rivolgersi agli ambulatori siti in via Ferri Vecchi, in vico Storto Purgatorio ad Arco, nei pressi di via Tribunali, e nelle vicinanze dello stesso Pio Monte della Misericordia con la gestione affidata in questo caso alla Fondazione Massimo Leone onlus e l’associazione Riario Sforza, sempre in via Tribunali. Previste visite specialistiche in odontoiatria, oncologia, oculistica, chirurgia d’urgenza, dermatologia, otorino, otorinolaringoiatra, nefrologia, ginecologia. Inoltre gli ambulatori si occuperanno di distribuire gratuitamente, previa prescrizione medica o segnalazione, farmaci, materiale sanitario e protesi odontoiatria. Opera 5 si occuperà anche dell’accompagnamento dei beneficiari presso le strutture sanitarie con la loro presa in carico e di fornire supporto sanitario, medico e psicologico dei familiari delle persone costrette a lunghe terapie. A suggellare ulteriormente la grande rete d’assistenza creatasi, l’attivazione di due residenze di supporto in via Amerigo Vespucci a Napoli e in via Campo Elisi a Bacoli, presso la scuola Luigi Iliano di proprietà del Comune. In queste due strutture si trovano peraltro già ospitate 8 famiglie ucraine scappate dalla furia della guerra: una a Napoli, le restanti 7 a Bacoli.

I numeri – Importanti i numeri che Opera Cinque raggiungerà nel triennio del progetto. A enunciarli è Raffaela Auriemma, responsabile del progetto e dell’Ufficio Istituzionale del Pio Monte della Misericordia. «Stimiamo di incrementare il servizio del 35%. Le persone che beneficeranno dei servizi ambulatoriali saranno 1500. A questi si aggiungono le 500 che usufruiranno dell’affido e orientamento sanitario mentre i nuclei accolti nel nostro centro delle famiglie saranno 45. Le persone ospiti delle residenze di supporto saranno 27». Già in precedenza parte di queste stesse persone erano già assistite dalle Fondazioni e Onlus coinvolte che collaborano con il Pio Monte della Misericordia dal 2014. È la prima volta però, aggiunge Auriemma, che «un servizio del genere viene offerto attraverso una rete. Dialogheremo con le istituzioni sanitarie e pubbliche e ci impegneremo anche a reperire fondi per dare continuità lavorando per una sanità che sia inclusiva». La responsabile di Opera 5 ricorda un altro dato significativo che dimostra la bontà del progetto. «Il rapporto 2021 di Openopolis stima che in Campania il 49,7% degli abitanti è a rischio povertà e questo significa pericolo di non curarsi in caso di bisogno».

Gli altri interventi – Fabrizia Paternò, Soprintendente del Pio Monte della Misericordia, spiega: «Questo progetto dà un senso più sistematico dei servizi socio-sanitari già da noi offerto. Il primo articolo del nostro Statuto prevede proprio l’aiuto socio-sanitario. Abbiamo sempre supportato sul territorio realtà che si occupassero della cura della persona sin da quando il Pio Monte della Misericordia è nato» nel 1602 continuando nel corso dei vari secoli. Opera 5 va anche a supplire quelle che sono le lacune sistematiche del comparto sanitario in Italia. Secondo la Soprintendente Paternò, «Il sistema sanitario nazionale, e lo abbiamo avuto modo di vederlo anche con la pandemia, è uno dei migliori del mondo ma ha le sue carenze e le sue lungaggini. Le persone particolarmente fragili e sole di fronte alla malattia, sono totalmente sprovvedute e anche il dover accedere alle cure pubbliche rappresenta per loro una difficoltà perché manca la base. Il nostro compito è fare da ponte». Alla presentazione di stamattina anche Carlo Antonio Leone, della Direzione Strategica dell’Azienda Ospedaliera Specialistica dei Colli. «L’Azienda ospedaliera dei Colli si è fatta garante del servizio sanitario di prossimità sul terra, abbiamo un ambulatorio che segue queste persone più bisognose e con questa collaborazione amplieremo l’offerta. L’approccio sanitario è determinante, queste persone che non hanno la possibilità di accedere al sistema sanitario nazionale sono ora facilitati nell’accedervi. A noi interessa la riabilitazione delle persone e il contatto avviene più facile quando c’è un’esigenza sanitaria». Leone aggiunge: «In 25 anni abbiamo visto cambiare le fasce d’età più bisognose d’aiuto. Oggi ci sono tanti giovani, persone extracomunitarie, molte più donne e anche delle famiglie che se hanno un solo stipendio in famiglia non riesce ad arrivare a fine giornata e quindi dopo anche due anni di pandemia c’è da recuperare tantissimo dal punto di vista sanitario. vere la possibilità di accedere uno sportello senza pagare ticket che piuttosto andare di un medico curante e per uno straniero non ancora iscritto al servizio sanitario nazionale è importante». Infine Luca Trapanese, assessore comunale con delega alle Politiche Sociali. «Il nostro compito deve essere quello di mettere in rete gli enti e le associazioni del terzo settore che operano sul territorio. Opera Cinque è un’innovazione delle politiche sociali perché crea collaborazione tra le parti. Faremo una cabina di regia, i protagonisti sono i servizi territoriali, gli assistenti sociali che dovranno essere coinvolte per l’invio delle persone che necessitano di aiuto».

di Antonio Sabbatino

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