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BOLOGNA – Sabato 5 ottobre In ventidue piazze tante mamme si sono ritrovate insieme per un flash-mob per sostenere l’allattamento al seno.L’iniziativa è organizzata dalla Regione per promuovere una pratica importantissima per la salute delle mamme e dei bambini, e si svolge con la collaborazione delle Aziende sanitarie, degli enti locali e con il coinvolgimento dei Gruppi di sostegno dell’allattamento al seno. Il messaggio è “allattare al seno è naturale e fa bene” perché offre il cibo migliore e la protezione di cui i bambini hanno bisogno. Il flash mob si svolge in occasione della Settimana mondiale dell’allattamento al seno, che ha per tema quest’anno l’importanza del sostegno fra pari, il sostegno all’interno della comunità, per aiutare le mamme ad avviare e sostenere l’allattamento al seno: da parte della famiglia, dai mariti, dai compagni, da amiche che sono a loro volta madri, da operatori sanitari qualificati, da consulenti professionali. L’Oms, Organizzazione mondiale della sanità, raccomanda l’allattamento materno esclusivo per almeno i primi sei mesi di vita del bambino. E’ dunque molto importante lo sviluppo di una rete territoriale di sostegno, a partire dall’informazione per arrivare alla formazione delle persone che possono svolgere un ruolo di supporto alle mamme. In Emilia Romagna è dal 1999 che nell’ambito delle Politiche per la salute, è monitorata la diffusione dell’allattamento al seno a 3 e 5 mesi di vita del bambino. Dall’ultima indagine, pubblicata nel 2012, l’allattamento al seno completo in Emilia-Romagna è praticato dal 55% delle donne a tre mesi e dal 37% a cinque mesi. “Quest’iniziativa” – spiega l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Carlo Lusenti – “contribuisce a costruire quella rete virtuosa che mette insieme i servizi, gli enti locali, il volontariato”. Mums4Mums è uno dei gruppi di auto muto aiuto, Lucia è una delle mamme che ci fanno parte. Che cosa significa essere mamma e volontaria? “Essere mamma è la realizzazione di un cambiamento, fisico e mentale: nei nove mesi precedenti il nostro corpo cambia e (ri)nasce insieme al bambino. Allattare significa seguire un linguaggio innato e antico, ma soprattutto un linguaggio di relazione in cui mamma e figlio imparano a conoscersi. Cambiano i tempi, cambia il sonno e la fatica è tanta. Una fatica che l’incontro tra mamme aiuta a ridimensionare, a sdrammatizzare”.Sara e Annalisa hanno creato il gruppo tra mamme “Il Cavolo e la Cicogna”.  “Io e Annalisa ci siamo viste per la prima volta in ospedale, le nostre figlie non solo erano nate lo stesso giorno, ma erano anche molto simili, stessi disturbi, stessi pianti, stesse abitudini, e molto simili eravamo noi mamme alla prima esperienza, cariche di emozioni contrastanti, la gioia per le nostre figlie, ma anche la paura di sbagliare. Gli incontri sono gestiti da noi mamme, non hanno quindi la velleità di essere spazi in cui si trasmettono conoscenze ma momenti in cui le conoscenze si creano, attraverso l’ascolto, l’accoglienza e il sostegno”.Anche Stefania è una “ mamma consulente”. La sua esperienza di allattamento risale a 11 anni fa, con la nascita del suo secondogenito. “ Il mio primo figlio E., è nato prematuro e non ho potuto allattarlo, anche a causa dello scarso sostegno ricevuto allora. Desideravo molto allattare F. il mio secondogenito, perché sentivo il bisogno di vivere quella esperienza “normale” che mi ero persa, ma fin dall’inizio ho incontrato seri problemi, solo grazie ad una mamma consulente di un gruppo di auto-aiuto sono riuscita a capire cosa non andasse. Ho partecipato a corsi di formazione specifici sull’allattamento e sul sostegno tra pari e questo mi ha permesso di aiutare tante mamme. Il sostegno che può offrire una mamma consulente è diverso e complementare rispetto a quello fornito dai sanitari. Io posso passare molto tempo con la mamma, aiutandola a risolvere i problemi che incontra, ma anche facendole comprendere che è competente e che non è da sola in quest’avventura”. di Paola Amore 

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