TANZANIA – Ci sono molti modi per definire YouAid: a me piace definirla una buona idea. Cinque anni fa ci siamo trovati ad Ulete, un piccolo villaggio nel sud della Tanzania, dove le persone volevano costruire una scuola per i loro figli. Nel villaggio c’era tutto: un terreno adatto alla costruzione, sabbia, pietre, mattoni, ma soprattutto c’erano persone armate di buona volontà. Quello che mancava era un aiuto, una spinta, e qualcuno che potesse darla. Abbiamo fatto l’unica cosa possibile: abbiamo condiviso. Abbiamo messo in contatto gli abitanti di Ulete con chi, in Italia, sarebbe potuto essere parte della soluzione. E ha funzionato. Sette mesi dopo, durante l’inaugurazione del nuovo asilo, abbiamo capito di aver sperimentato un metodo di partecipazione davvero efficace, di aver trovato finalmente la nostra buona idea. Ed è così che è nata YouAid.
La nostra idea ci ha condotto fino a Lumuli, un villaggio situato a pochi chilometri da Ulete. A Lumuli abbiamo avuto la fortuna di conoscere un’altra comunità caparbia e tenace. Il capo villaggio è stato di poche parole: «Vogliamo costruire la scuola per i nostri figli. Siamo pronti a lavorare, abbiamo bisogno di un aiuto per acquistare i materiali».
Il nostro approccio è stato lo stesso: abbiamo fatto il nostro lavoro, abbiamo condiviso, fatto «rete» e abbiamo scelto di avviare una campagna di crowdfunding per finanziare il progetto. Mentre gli abitanti cominciavano a scavare le fondamenta, abbiamo prodotto alcuni video, li abbiamo diffusi, e in soli quarantacinque giorni abbiamo raccolto in rete la cifra necessaria alla costruzione, circa 10.000 dollari. E’ stato bello vedere come ognuno stesse facendo la propria parte, ognuno con le proprie forze. Il «problema» della mancanza di una scuola si è trasformato di nuovo in un’opportunità di partecipazione, da far vivere a nuovi amici in tutto il mondo.
Ad agosto vi racconteremo con uno speciale multimediale su Corriere.it una storia, quella della comunità di Lumuli che costruisce con le proprie mani un pezzo di futuro per i propri figli. Per raccontarvela abbiamo scelto ancora una volta il mezzo video, per farvi vivere in presa diretta il nostro lavoro. Ve la racconteremo giorno per giorno, con otto brevi puntate, otto momenti di vita, lavoro, sudore. Saremo ancora una volta lì, a fianco degli abitanti di Lumuli, a realizzare questa nuova struttura che nascerà grazie alla buona volontà di molti sostenitori. Ci saremo anche noi, con le nostre mani, a farvi vedere cosa accade quando una semplice idea viene messa nel posto giusto.
Michele Tranquilli Coordinatore YouAid (per corriere.it)