Celebrata anche a Napoli la giornata del rifugiato, che cade ogni anno il 20 giugno. In un convegno a Santa Maria La Nova, sede del consiglio metropolitano di Napoli, rappresentanti istituzionali e del mondo della cooperazione e dell’accoglienza si sono confrontati rispetto al tema delle migrazioni e dell’accoglienza.
I numeri forniti dall’Unchr e la falsa narrazione. Partiamo dai dati generali sui rifugiati del mondo, snocciolati da Andrea De Bonis, Senior Integration Associate dell’Unhcr. «Pochi giorni fa – ricorda De Bonis – è stato pubblicato il nostro rapporto annuale sul numero globale dei rifugiati: sono 120 milioni, il doppio della popolazione italiana, che fuggono dalle proprie case per il rischio di persecuzioni o rischio per la guerra o povertà». Il trend, purtroppo, è in crescita da 10 anni come conferma De Bonis. «Il numero cresce in modo esponenziale di anno in anno nell’ultimo decennio. In poco meno di 15 anni il numero è triplicato».
L’Unchr ha registrato 49 emergenze in tutto il mondo e l’aumento dei rifugiati è responsabilità sia dei conflitti antichi come in Siria o in Somalia che quelli più recenti come il Sudan e la zona dei grandi laghi dell’Africa. In relazione a questo il rappresentante dell’Agenzia Onu per i rifugiati lancia un appello: «Il tema dei rifugiati riguarda la società nella sua interezza. L’Italia fa parte del Global Compact ma l’impegno deve essere costante per garantire l’accesso nel nostro territorio. Le recenti vittime in mare hanno fatto rievocare Cutro e vanno ricordate le famiglie siriane, afgane che sono morti nei nostri mari nell’indifferenza di molti.
Il cardinale Zuppi ha detto: “Il nostro mare si sta trasformando in mare mostro, dovremmo evitarlo. Il salvataggio in mare non va messo in discussione’’. L’Unchr in Italia sta collaborando con diverse università e oltre 220 aziende anche perché, conclude De Bonis, «c’è bisogno della manodopera dei migranti». Sulla falsa narrazione rispetto al tema migranti interviene l’assessore alla sicurezza della Regione Campania Mario Morcone, per 10 anni al Dipartimento al Ministero dell’Interno. «C’è una politica sbagliata nazionale sul tema dell’immigrazione, che danneggia i diritti delle persone. La narrazione è negativa a livello nazionale ed è sbagliata la politica – sottolinea Morcone – l’idea di utilizzare il criterio della severità con persone che non hanno niente da perdere e che quindi sono del disperato bisogno per la vita è sbagliato e stupido, come stupido pensare che i migranti rubino il lavoro agli italiani. Questa è una posizione perdente».
Morcone conclude ricordando come la Regione Campania «sia la prima in Italia ad aver attivato il tavolo di contrasto al caporalato. Sul terreno dell’inclusione facciamo tanto sull’housing, formazione professionale, insegnamento della lingua, confronto con la pubblica amministrazione. La città di Napoli fa la sua parte, cose bellissime fatte per gli afgani e ucraini».
I progetti a Napoli- «I rifugiati che vivono nella nostra città e nell’area metropolitana di Napoli sono tantissimi. Arrivano per tanti motivi, sfruttati o abusati. Abbiamo attivato molteplici servizi e vogliamo ricordare che per noi l’accoglienza è al primo posto. Gli immigrati e i rifugiati sono una risorsa se diamo loro la giusta risposta per la formazione, per l’integrazione e trovare lavoro Noi ci siamo occupati 300 minori non accompagnati, cifra totale per i precedenti tre anni». A dirlo, l’assessore comunale al Welfare Luca Trapanese moderatore dell’incontro di questa mattina a Santa Maria La Nova. Trapanese aggiunge: «Sono tantissime attività messe da noi in campo, come il primo centro del Sud Italia in via Amerigo Vespucci con l’Unhcr che raggruppa Asl, Regione, Prefettura e che dà la possibilità ai rifugiati di dare risposte alle diverse esigenze».
A questo si aggiunge il progetto «di 100 patenti per 100 donne, che significa indipendenza per loro, sperimentato con la Prefettura dei corsi di formazione per cantieri edili (e in tanti hanno trovato impiego), ristrutturato la consulta degli immigrati, rappresentati da diverse esigenze». Non mancano le criticità. Ancora Trapanese. «Abbiamo bisogno di più fondi, ministeriali ed europei». Presente alla giornata anche la console americana a Napoli Tracy Roberts-Pounds che sta portando avanti l’iniziativa di donare dei libri con delle brevi novelle incentrati sulle storie dei rifugiati in tutto il mondo. «Stiamo donando collezioni di libri con diversi idiomi, bisogna dare speranza a chi cerca una vita migliore da diverse parti del mondo, piccole novelle per l’integrazione».
Di Antonio Sabbatino

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