di Luca Mattiucci*
Chi l’avrebbe mai detto che l’anno europeo del volontariato avrebbe coinciso con l’anno europeo della crisi? E se il capodanno è da sempre il giorno del cambiamento verso il nuovo, forse, questa volta, per noi italiani è davvero il caso di sperare. Ritrovare nelle Istituzioni la fiducia smarrita dentro vent’anni di lunga vacanza, assenza stillata a gocce da una politica incapace di agire e di ascoltare. Il 2012 si annuncia con altre gocce, lacrime stavolta. Quelle di una donna, di un Ministro che versa mentre racconta al Paese il suo governo austero. Le critiche gli si fanno incontro. Si risvegliano sindacati vuoti, partiti di lotta e di governo a seconda dei sondaggi e lobby abituate al potere. Sarà per nostalgia di una politica che dia lustro all’Italia. Sarà perché stavolta si son ricordati “cooperazione” e ne hanno fatto un Ministro. Sarà perché quello al Welfare, Fornero, si è presentata alla giornata del Volontariato nelle ore in cui si vociferava che stesse spazzando via l’Agenzia per il Terzo Settore. Smacco al predecessore Sacconi, spesso assente. Sarà per tutto questo che oggi è il caso di accettare Monti e i suoi tagli per provare a ripartire, senza arretrare, neppure per prendere la rincorsa, come piaceva ad Andrea Pazienza. Allora rimbocchiamoci le maniche e continuiamo a testa alta, come sempre. Con l’impegno che da tre anni ci distingue e che, per il 2012, cresce e si rafforza con la nuova linea mensile di Comunicare, con il nuovo portale dedicato al Sociale e con la nuova pagina sulla piattaforma Corriere con il quale prosegue la nostra avventura. Sempre più Comunicare, sempre più Sociale.
*direttore responsabile
Comunicare il Sociale

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