ROMA. Si è tenuta oggi, nelle principali città, la giornata mondiale dedicata alla lotta contro la drepanocitosi. L’anemia falciforme, meglio conosciuta come drepanocitosi, dal sostantivo greco “drepanos” che significa falce, è una malattia ereditaria del sangue causata da un’ anomalia dell’emoglobina, la sostanza che ha il compito di trasportare l’ossigeno a tutte le cellule dell’organismo. Come conseguenza di questa difformità i globuli rossi perdono la loro tipica forma a lente biconcava per assumere quella a falce e da molto flessibili diventano estremamente rigidi e fragili, aderendo facilmente alla pareti dei vasi, formando un tappo (trombo), con conseguente blocco della circolazione sanguigna nell’organo colpito, producendo alterazioni irreversibili delle zone di tessuto interessato e conseguente dolore. Il ripetersi delle crisi con il passare del tempo può provocare un deterioramento dell’organo colpito. La malattia è molto diffusa nell’Africa centro-orientale, nel sud dell’ e in maniera minore tra le popolazioni della fascia mediterranea. Casi di drepanocitosi, infatti, sono stati diagnosticata in alcune zone dell’Italia, della Spagna e della Grecia. Da un censimento del 2000 risulta che in Italia vi sono 240 pazienti con anemia drepanocitica e 622 con talassodrepanocitosi (compresenza di talassemia e drepanocitosi).
IL PRINCIPATO. Da ormai 6 anni il governo monegasco è impegnato in prima linea alla lotta contro questa malattia che conta 300.000 bambini colpiti ogni anno in Africa, di cui circa la metà, non arriva ai 5 anni. In occasione della giornata mondiale, il direttore del “Centro ricerca di lotta contro la drepanocitosi” in Mali, il dott.Dapa Diallo, sottolinea che «la grande sfida della è di assicurare l’equità d’accesso alle cure di qualità, in un contesto di povertà estrema – precisando che – il centro ha per vocazione l’appoggio per l’accesso a cure specifiche, ma ugualmente cura lo sviluppo del programma di ricerca, di formazione, di informazione ed educazione per un cambiamento favorevole dei comportamenti».
PER SAPERNE DI PIU’
L’Associazione Talassemici Torino