
I DATI – La ricerca ha esaminato i servizi a sostegno degli anziani non autosufficienti realizzati in collaborazione tra associazioni di volontariato ed enti pubblici locali delle trentaquattro zone socio-sanitarie della Toscana. L’analisi rivela 127 collaborazioni: il primo dato significativo è che il 75% dei servizi realizzati in collaborazione con il volontariato sono strutturati e continuativi.Cosa accade alla distribuzione territoriale? Si evidenziano grosse differenze: la zona empolese registra il numero più alto di collaborazioni (21), seguita da Casentino (18) e Valdichiana Senese (13). Complessivamente sono 110 le associazioni di volontariato che in Toscana svolgono servizi per gli anziani non autosufficienti in convenzione con gli enti pubblici locali. Il 13% delle organizzazioni ha più di una collaborazione con l’ente pubblico, mentre il 72% delle collaborazioni vede protagoniste le grandi associazioni del volontariato socio-sanitario. Il 30% delle collaborazioni, infatti, è rappresentato dalle Misericordie, il 24% dall’Auser, il 18% dalle Pubbliche Assistenze. Il resto, pari al 18%, vede impegnate associazioni non affiliate a grandi organizzazioni ma molto presenti e radicate sul territorio.
I SERVIZI – Riguardo alla tipologia dei servizi, il 35% sono servizi di supporto all’attività quotidiana domiciliare, il 32% di sorveglianza attiva, il 21% di trasporto sociale. Il 68,5% dei servizi è assicurato quotidianamente o più giorni alla settimana. Emerge inoltre la possibilità di “fare rete”: il 64,6% delle collaborazioni vede il coinvolgimento anche di altri soggetti del territorio che nell’88% dei casi sono altre associazioni. Tuttavia solo la metà delle associazioni è coinvolta dall’ente pubblico nella fase di progettazione degli interventi.
di Stefania Melucci
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Il sito del Cesvot
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