FOGGIA. Una raccolta di generi alimentari per sostenere le famiglie in difficoltà. Quelle che non riescono nemmeno a mettere il piatto a tavola e che vivono in disagiate condizioni economiche. La organizza l’associazione di promozione sociale Bethel, che sabato 2 febbraio sarà presente con i suoi volontari presso l’Ipercoop di Foggia durante tutto l’orario di apertura del supermercato. Un’iniziativa che ha come testimonial d’eccezione il calciatore del Catania Nicola Legrottaglie, che ha dato gratuitamente la sua disponibilità per girare lo spot in cui ricorda che «purtroppo oggi molte famiglie non possono alimentarsi neanche al limite della sopravvivenza». Per questo, lancia l’invito: «Aiutaci ad aiutare».
LA MISSION. L’associazione Bethel, che ha sede a Foggia e che conta 14 sedi dislocate sul territorio nazionale, ha deciso di promuovere ogni mese un giorno dedicato alla raccolta di prodotti alimentari, facendo leva sulla sensibilità di diversi supermercati disponibili a contribuire all’iniziativa. «Al momento riusciamo a soddisfare il fabbisogno di 250 famiglie pugliesi, vale a dire di circa 800 persone – spiega Vanni Bondesan, presidente del sodalizio – . Un lavoro reso possibile grazie all’azione sinergica instaurata con gli uffici dei Servizi Sociali di molti Comuni, fra cui quelli di Foggia, Lucera, Torremaggiore, San Severo, San Paolo di Civitate».
I PACCHI.  In pratica, i Servizi Sociali «consegnano alla nostra associazione l’elenco delle famiglie più indigenti che necessitano di pacchi alimentari e ci indicano anche il tempo di durata dell’intervento. Di conseguenza, – prosegue Bondesan – portiamo direttamente nelle case dei beneficiari i pacchi da 35-45 chili di generi diversificati fra loro per garantire una corretta e sana alimentazione». L’obiettivo della raccolta in programma sabato 2 febbraio è di superare i 10 quintali di prodotti. Anche perché con la crisi economica ed occupazionale di questi ultimi anni «abbiamo registrato tante nuove povertà e non poche difficoltà a fare la spesa soprattutto fra le famiglie monoreddito». E proprio dall’incontro con i poveri è partito il desiderio di costituire l’associazione: «Sono un pendolare. Ogni giorno prendo il treno per andare e tornare dal lavoro. Ed ogni sera – conclude Bondesan – incontro i clochard che dormano in stazione. Per questo, abbiamo pensato di fare qualcosa, intervenendo dove ci sono situazione di povertà e di emarginazione».

di Emiliano Moccia

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