CesvotFIRENZE – Il 2012 è stato l’anno europeo dell’invecchiamento attivo, ma il Cesvot (Centro Servizi Volontariato Toscana) già da tempo valorizza l’esperienza di chi non è più in giovane età, come dimostra il progetto “Active Senior in Action”, incluso nel più ampio Lifelong Learning Programme europeo. L’iniziativa, attivata per la prima volta nel 2009, permette a dodici volontari senior over 55 di fare un’esperienza di volontariato all’estero. Quest’anno lo scambio coinvolge membri dell’associazione berlinese Sozial Label Ev, che affiancheranno nelle loro attività i volontari dell’Acli e dell’Arci Toscana.
SALAZAR – «I primi tre volontari tedeschi sono già arrivati in Toscana, – ci spiega Pablo Salazar, referente dell’Area Europa di Cesvot – dove rimarranno per un periodo di tre settimane. I volontari toscani invece partiranno per Berlino a giugno, seguiti da altre due tranches di scambio nei mesi successivi». Un progetto, insomma, che punta a promuovere la cittadinanza attiva della terza età, nonché a stimolare il confronto tra realtà di volontariato differenti. «La cosa interessante emersa in questi anni – afferma Salazar sulla scorta dei racconti fatti dai volontari coinvolti – è la profonda differenza tra volontariato in Italia e nel resto d’Europa. In paesi come la Germania l’associazionismo è più sostenuto dal sistema di welfare, per cui il livello qualitativo delle strutture è molto alto. In Italia invece, e ancor più in Toscana, abbiamo un volontariato ben organizzato, ma in prevalenza autonomo».
GLI STRANIERI – Interessante il punto di vista inverso, ovvero ciò che gli stranieri pensano delle associazioni nostrane. «I volontari giunti in Toscana – prosegue il responsabile Cesvot – hanno apprezzato la diffusione delle attività di volontariato sul territorio regionale, nonché la partecipazione e la creatività delle iniziative messe in campo. Quello che li ha lasciati un po’ perplessi è stata la frammentarietà del nostro volontariato. Non riescono a capire perché esistano decine di associazioni diverse che si occupano magari dello stesso settore». Profonde differenze si incontrano, dunque, in un progetto che è sì occasione di attivismo per gli over 55, ma anche di crescita e di miglioramento reciproco.

di Silvia Aurino

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