incontro_caritasNAPOLI- «Quale carità dopo il concilio?» è stato il tema del convegno promosso dalla Caritas Diocesana di Napoli presso  l’ Auditorium Casa  delle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli. Presenti al convegno il direttore della Caritas don Enzo Cozzolino, Pasquale Giustiniani, docente della Pontificia Facoltà Teologica Italia Meridionale, Tonino Palmese, vicario episcopale per l’Area Carità e Giustizia, don Antonio Vitiello, responsabile Centro La Tenda e Giancamillo Trani, vice direttore Caritas diocesana di Napoli. “Quale carità dopo il Concilio?” e “ Vivere la carità nell’Anno della Fede”  sono i temi discussi durante il convegno e sui quali il mondo cattolico si è interrogato. Cinquant’anni dopo  il Concilio Vaticano, indetto da Papa Giovanni  XXIII , che esordì sostenendo che «la chiesa è di tutti, soprattutto dei poveri », la Caritas Diocesana di Napoli ha presentato  il rapporto sulla povertà, che diventa sempre più un’emergenza. Un rapporto che presenta qualche criticità in più rispetto agli scorsi anni, con un evidenza particolare per la morsa della povertà, che coinvolge sempre più nuclei familiari. Per contrastare la situazione di povertà attuale, il mondo cattolico deve continuare ad impegnarsi  e insieme con le istituzioni, alle quali viene richiesta maggiore attenzione alle politiche sociali, come afferma Don Tonino Palmese, «mettere al primo posto il welfare rispetto al meccanismo burocratico ed economico dello Stato».
“LA TENDA”- «L’emergenza della povertà rende più difficile fare carità oggi, ma è anche vero che ci sono nuove forze di volontariato, soprattutto tra i giovani.» spiega Enzo Cozzolino, direttore della Caritas che insieme a Don Antonio Vitiello, sostiene il centro La Tenda: un poliambulatorio e una farmacia completamente gratuiti , situati nel quartiere Sanità, uno dei più critici di Napoli.
«L’iniziativa nasce per far fronte ai bisogni delle persone che vivono per strada, ai quali viene negato il diritto alla sanità- afferma Vitiello- L’idea è quella di creare un punto di riferimento per tutti quelli che, nel un clima di povertà dilagante che stiamo vivendo, hanno bisogno di cure e farmaci che non possono permettersi .»L’ambulatorio è aperto 5 giorni a settimana con la presenza di infermieri specializzati e medici.

di Mirella Soprano

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