Non capisco perché ce l’avete con me. Sono un ragazzo qualunque, come i vostri figli e come lo siete stati voi.
E non sono razzista, sia chiaro. Ho perfino un amico napoletano. Oddio, a volte non capisco nemmeno cosa dice, ma è normale, dato che mi risulta che lì le scuole manco ci siano.
Ora ce l’avete con me perché, dopo la morte di quel nigeriano, Emmanuel mi pare si chiamasse (strano nome, pensavo si chiamassero tutti Bingo o Bongo), ho osato scrivere su Facebook che se fosse rimasto al suo Paese non sarebbe successo niente. Non si dice sempre “aiutiamoli a casa loro”? Nigeriani, afghani, pakistani: non possiamo mica accogliere tutti sti africani!
Sono un ragazzo normale. Ogni tanto mi diverto e mi sfogo, ma senza cattiveria.
Vado allo stadio ad urlare che il Vesuvio spazzi via Napoli. Ma è solo uno scherzo. Anche perché quelli sono come gli scarafaggi, e sono sicuro che se il Vesuvio esplodesse li troveremmo ancora tutti vivi a strisciare tra i cumuli di spazzatura che riempiono la loro città.
Qualche volta urlo un buu ad un calciatore africano, ma è solo uno sfottò bonario. Anzi gli africani sono forti. Sarà perché mangiano solo banane da quando nascono.
Ho partecipato sì a qualche manifestazione contro il centro di accoglienza per i negri che il Comune voleva fare nella mia città. Ma non era contro di loro. Era contro i politici che vogliono riempire le nostre città con sta gente, che si sa sono ladri, stupratori, portano malattie e ci tolgono il lavoro.
E poi vogliono farci diventare tutti musulmani, vogliono distruggere la nostra cristianità. Cosa dite? Che non mi avete mai visto in una chiesa? E che c’entra?
E poi io lo dico sempre: va bene quelli che scappano dalla guerra, ma gli altri no, a casa! Un tipo una volta mi ha detto che ci sono però anche altre persone da accogliere. Ad esempio che in alcuni Paesi gli omosessuali sono condannati a morte. Non ho nulla contro i froci, però pure loro se la vanno a cercare. Se fossero normali come me certi rischi non li correrebbero.
Questo Paese sta perdendo tutti i suoi valori, altro che razzismo.
Non puoi toccare una donna che subito urlano al femminicidio. E che miseria! Se mio nonno menava mia nonna nessuno diceva niente, ed anche per lei era normale. Che vi ha preso ora?
Non puoi sfottere un handicappato che ti attaccano subito. Ma se è handicappato manco capisce che lo sto sfottendo, andiamo!
E ora pure gli africani. Mo, dico io, se questi vengono qui, a casa mia, sarò pure libero a casa mia di dire quello che mi pare? Siamo un Paese libero, c’è la libertà di parola. Non è razzismo, è solo difesa della razza.
Per fortuna c’è sempre chi mette in chiaro che in Italia non c’è il razzismo. L’ho sentito dire anche in questi giorni dal Presidente del Senato, e perfino da quell’ex ministro extracomunitario negra di colore nero (vedete? li so usare i termini io). Come si chiama..? Ah, la Chiengie. E se lo dice quella specie di primate vuol dire che è vero, no?
E poi lo sanno tutti che con questa storia dell’accoglienza degli africani ci mangiano tutti: i politici, le cooperative, gli stessi africani. Basta! Se vengono qui, la casa se la devono trovare da soli. E senza chiedere pure il contratto, che poi tocca pure pagarci le tasse, a noi italiani.
Che poi quando vengono qui pretendono tutto: diritti, casa, lavoro, persino il cellulare! Che cazzo ci devono fare col cellulare quelli, che manco sanno usare le lettere italiane? Possono campare benissimo senza! Che dite? Che io ne ho tre? E che c’entra, a me servono! Ne ho uno per gli amici, uno per i miei genitori ed uno per l’amante, sennò la mia fidanzata mi sgama. Loro chi ci devono mai chiamare, che al loro Paese vivono nelle capanne di fango? Che è, ora le capre usano il wi-fi?
Insomma sono un ragazzo normale.
Frequento persone normali. Faccio anche volontariato ogni tanto. Aiuto gli italiani, a loro non pensa mai nessuno. Sì, persino quelli del Sud. Sono persone sfortunate, sono nati così, non hanno voglia di lavorare o di studiare, è una malattia genetica, vanno capiti.
Smettetela di definirmi razzista. Non lo sono. In Italia il razzismo non esiste. Noi italiani siamo un gran popolo. Siamo proprio una razza superiore.
 

di Marco Ehlardo

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui