NAPOLI – Ci sono anche i cappellani carcerari tra i circa 37 mila preti diocesani sostenuti in Italia grazie ai fondi 8xmille. Come don Fabio De Luca, dal 2008 incaricato della pastorale nell’IPM-Istituto Penitenziario Minorile di Nisida (Napoli). Realtà piccola ma sovraffollata, con circa 60 ragazzi, maschi in gran parte, soprattutto rom le ragazzine (spesso con figli), rinchiusi in spazi dimensionati per 40. La scolarizzazione dei reclusi si ferma per lo più alle elementari, molti gli analfabeti. Spesso la licenza media la prendono a Nisida, le ragazze rom quella elementare. Durante e dopo la reclusione il sacerdote resta punto di riferimento. Da quando gli chiedono scarpe e indumenti, fino all’affidamento a strutture alternative e al volontariato nelle corsie ospedaliere.
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