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editoriale

Diritti e coesione sociale per abbattere l’emarginazione

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Welfare: la necessità per lo sviluppo.

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L’Assessorato ai Diritti di Cittadinanza e alla Coesione Sociale nasce lo scorso 26 ottobre per volere del Sindaco de Magistris.
L’intento è quello di dare ulteriore impulso ad una branca del Welfare (nella cui direzione resta, chiaramente, incardinato) che interessa le fasce sociali più “emarginate” della società, quelle che maggiormente risentono dei periodi di crisi, della mancata integrazione, dell’esclusione sociale o degli stigmi etnici o di genere. Parliamo di migranti, persone rom, senza dimora, donne vittime di tratta, di violenza di genere.
La scelta di non intestare direttamente l’Assessorato a queste specificità va esattamente nella direzione della politica che intendo intraprendere.
Lavorare per favorire il più possibile l’estensione dei diritti di cittadinanza è la strada più certa per abbattere emarginazione ed esclusione sociale, sostenere processi integrati di emancipazione dalla povertà estrema e per una reale autodeterminazione degli individui. Questo intendo per “coesione sociale”: ridurre le disparità legate alle condizioni economiche, sociali, culturali o etniche, favorire la conoscenza fra “diversi”. Concepire che siamo di fronte ad una nuova stratificazione del tessuto sociale cittadino consente di ridurre il conflitto sociale e restituire buone pratiche di accoglienza e convivenza civile.
É in questo senso che si intende declinare l’accoglienza, non più legata unicamente all’enumerazione di posti letto. Certo, ci troviamo ad affrontare un momento storico decisamente complesso. Le politiche nazionali continuano a non concepire il welfare in termini generativi, quale processo integrato di sviluppo locale. Il pesante e progressivo taglio di trasferimenti agli Enti Locali contribuisce a una progressiva contrazione dei servizi utili a soddisfare il fabbisogno sempre crescente dei cittadini. A questo si associa, in base alle nuove norme sull’immigrazione, la seria difficoltà per le Amministrazioni comunali di garantire percorsi di integrazione, con la sostanziale chiusura degli Sprar e con la cancellazione di diverse tipologie di permessi di soggiorno. Ciononostante, ritengo necessario mettere in campo azioni ed interventi volti ad ottimizzare le risorse comunali e a reperire risorse economiche terze, per poter garantire l’erogazione di servizi utili alla popolazione tutta. Intendo con forza continuare il lavoro di collaborazione e di mutuo scambio con il terzo settore locale e nazionale. Una cooperazione volta a percorsi di sviluppo comune, in termini di know-how, pratiche, progettazione, in una logica di reciprocità e di creazione di lavoro per il territorio. In questo senso va letta, nel novero delle deleghe, quella alla Cooperazione Decentrata.
Stimolare percorsi di crescita, interscambio con i Paesi terzi favorisce relazioni di partenariato territoriale anche con le istituzioni locali dei paesi con i quali si coopera.

> di Laura Marmorale, 

Assessore al Diritto alla cittadinanza e alla Coesione sociale – Comune di Napoli

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